Aurelio De Laurentiis, presidente della SSC Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine della conferenza stampa di Luciano Spalletti di ieri. Direttamente da Francoforte, il numero uno dei partenopei ha svelato diversi retroscena.

Napoli, intervista a De Laurentiis

Di seguito uno stralcio del suo intervento:

Su Eintracht-Napoli

"Noi giochiamo in Champions da tempo. Non ricordate l’Intertoto? Contro il Panionios? Poi c’è stata la sfida col Chelsea. Mi meraviglio che tutti si stiano eccitando per un Napoli che è sempre stato dal mio punto di vista estremamente competitivo. E soprattutto, e poi chiudo, il più onesto".

Sulla Champions

"E' molto più importante vincerla la Champions, perché ti dà un'immagine nel mondo che Napoli ha comunque perché come città batte qualunque altra competitività. Mi sono regalato quando finalmente gli americani hanno destinato l'isola di Ischia come la migliore del mondo. Io ho detto: 'Finalmente!'". 

Sulla diffidenza dei tifosi in estate

"Il tifoso ha sempre ragione, il tifoso deve diffidare perché non sa. Molto spesso gioca a un calcio virtuale ed è giusto che dica la qualunque. Noi invece siamo dentro e sappiamo come funziona. Non a caso il 30 maggio io dissi che avremmo lottato per lo scudetto. La faccia di Spalletti durante quel proclamo? I mister hanno un ruolo: quello di allenare. E noi fortunatamente abbiamo un allenatore che sa allenare, che sa far quadrare una squadra e la sa far funzionare. Se poi uno pretende che un allenatore conosca tutti i giocatori del mondo è sbagliato, ognuno è concentrato sul proprio lavoro".

Su Kvaratskhelia

"Del resto un giocatore lo avevamo già centrato tre anni prima solo che ci avevano chiesto 30 milioni e poi lo abbiamo comprato a 10, parlo di Kvaratskhelia che aveva 18 anni all'epoca".