Non prova vertigini, il difensore-saltatore. Adryelson Shawann Lima Silva da Barão da Grajaú, comune del Brasile, stato del Maranhão, misura 1,82, salta senza asta fino a 2,37 metri, in elevazione aggiunge 55 centimetri alla sua statura. La media della sua squadra, lo Sport Recife, è 40-50 centimetri. Volare così non è da tutti, la sua è una dote innata e... allenata. Adryelson, da ragazzo, lavorava con dei pesi sulle gambe, le ha rese esplosive: «L’elevazione è fondamentale per un difensore». E’ nato il 12 marzo 1998, non è conosciuto in Italia, s’è fatto conoscere in Brasile esordendo nel Brasileirão con lo Sport Recife nel 2018 (a 20 anni) e riportando (a novembre) il suo club in A dopo un anno in B. E’ in orbita Lazio, potrebbe essere la nuova scommessa del diesse Tare. Adryelson sogna lo stesso percorso netto che l’ha portato alla ribalta e ri rivela ai microfoni del Corriere dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni:

Adryelson, si parla tanto di lei in Italia. Si presenti, ci racconti qualcosa della sua storia. Partiamo da lontano, dove ha iniziato a giocare?

«Ho iniziato nella scuola di Seu Tony Ferreira, chiamata “Atleti del futuro”. Ancora oggi lo ringrazio perché ha avuto fiducia in me».

Ha un idolo calcistico?

«Ne ho diversi. Qui, allo Sport, Magrão (l’ex portiere Alessandro Beti Rosa, ndr) e Durval (ex difensore, ndr). Sono giocatori che hanno fatto la storia nel club. Ce ne sono anche altri che hanno attraversato la mia carriera e mi hanno insegnato tanto».

Quale allenatore considera un maestro?

«Ho avuto diversi grandi allenatori durante la mia giovane carriera, chi mi ha impressionato di più è stato Milton Mendes, abbiamo lavorato insieme nello Sport, mi ha dato una grande opportunità e ha confidato nel mio potenziale».

Dal Brasile si è saputo che la Lazio è interessata a lei. Conferma le voci?

«La Lazio è una società grandissima, italiana e mondiale. Conosco la sua storia e la ammiro molto. Si parla molto dell’interesse di diversi club, lascio che se ne occupino i miei dirigenti. Ma naturalmente penso che per ogni giocatore sarebbe un onore giocare nella Lazio ed è lo stesso per me».

Ha mai avuto contatti con i dirigenti biancocelesti?

«Non ho parlato con nessuno della Lazio o di altri club. Lavoro con agenti di cui mi fido molto e che conoscono molto bene i miei desideri. Lascio tutto nelle loro mani».