Nel pomeriggio di ieri la Juventus è stata ospite della Fiorentina per il primo anticipo della quinta giornata di campionato. I bianconeri, dopo essere andati in vantaggio con Milik, si sono fatti raggiungere dai viola grazie ad un fulminante contropiede di Kouamé. Ora, dopo appena cinque giornate, la squadra di Allegri si trova già a dover inseguire in classifica, anche se il ritardo accumulato dalle squadre che la precedono non è ancora così abissale come accaduto nelle prime uscite della passata stagione. 

I numeri della classifica raccontano che i bianconeri sono ancora imbattuti, ma è altrettanto vero che le vittorie sono state solamente due: contro Sassuolo e Spezia; dei tre pareggi invece solo uno è arrivato contro un'avversaria diretta per la lotta al vertice, quello contro la Roma di Dybala e Mourinho, mentre gli altri sono arrivati con prestazioni ad essere generosi scialbe contro avversari che, sulla carta, hanno obiettivi finali inferiori ai bianconeri.

Fino a questo momento il dato positivo di questo avvio di campionato juventino è certamente la tenuta difensiva: se l'anno scorso i bianconeri subivano decisamente troppe reti per quest'anno i gol incassati solamente due. L'altra faccia di questa medaglia è rappresentata dal fatto che queste due reti sono arrivate entrambe dopo essere stati in vantaggio e, soprattutto, sono valse altrettanti pareggi finali, gettando dunque al vento la possibilità di portare a casa i tre punti.

Restando in tema statistiche va però sottolineato anche lo scarso cinismo della Juventus. I bianconeri hanno portato a casa la vittoria unicamente nelle due occasioni in cui hanno realizzato più di di una rete. Quando l'attacco si è fermato ad una sola marcatura (Vlahovic contro la Roma, Milik contro la Fiorentina) la squadra juventina non è riuscita ad andare oltre al pareggio. Avere la capacità ed il cinismo di chiudere le partite prima di subire la rimonta è un elemento fondamentale se si vuol arrivare a competere per la vittoria dello Scudetto, in Serie A la mancanza del killer instinct equivale, quasi sempre, a lasciare dei preziosi punti per strada. Il tanto decantato cortomusismo sta attualmente rivelando tutti i suoi rischiosissimi limiti.

Tralasciando da parte i freddi numeri quello che preoccupa di più è l'atteggiamento e l'aspetto fisico di questa Juventus. Nelle ultime uscite si è vista una squadra illusoria per i primi minuti di gioco, una formazione capace di aggredire alto l'avversario e pronta a trasformare rapidamente la fase di transizione in quella conclusiva, una squadra quasi feroce. Passati però quei 15-20 minuti di gioco e che in entrambi i casi hanno portato al vantaggio, ecco che la formazione di Allegri si spegne, quasi improvvisamente. 

Al di là delle oscenità tecniche a cui spesso si assiste sembra che questo sia proprio un problema mentale e caratteriale della squadra. Una volta trovato il vantaggio si cerca di addormentare la partita indipendentemente da quanti minuti mancano alla fine, lasciando se possibile il pallino del gioco in mano agli avversari e cercando unicamente di ripartire in contropiede. Nonostante l'innegabile declino che sta vivendo negli ultimi anni, il campionato italiano è ancora pieno di squadre in grado di fare male se gli si lascia troppo a lungo il possesso del pallone ed il risultato di ieri contro una Fiorentina molto ben organizzata e che sapeva esattamente come sfruttare i punti deboli della Juventus ne è solamente l'ultimo esempio.

Il cambio dell'intervallo tra Di Maria e De Sciglio è stato poi una mazzata sul morale di tutti i tifosi. Certo l'argentino non aveva più molti minuti nelle gambe, ma il punteggio era già sull'1-1 e ci sarebbe aspettati un cambio quantomeno conservativo e non uno prettamente difensivo con l'avanzamento di un Cuadrado sempre più impreciso sulla linea degli attaccanti. 

Sommando tutti i fattori il risultato di ieri avrebbe potuto essere ben peggiore e solo una prestazione decisamente positiva di Bremer, Danilo e Perin ha evitato che la Juventus trovasse la prima, meritata, sconfitta stagionale. Questo deve essere un enorme campanello d'allarme, l'entusiasmo per il mercato è già terminato, ora c'è da risollevare l'umore con dei risultati e prestazioni da Juventus.