Negli ultimi quattro incontri di campionato a Fuorigrotta il Napoli ha battuto il Torino solo una volta. E l’anno scorso i partenopei hanno dovuto faticare non poco per avere ragione di un avversario che al Maradona aveva addirittura sfiorato il colpo esterno. Un gol di Osimhen aveva regalato a Spalletti l’ennesima vittoria per una corsa che un po’ più in là avrebbe rallentato. Adesso quella corsa sembra essere ripresa, ma gli uomini di Juric non avranno intenzione di smettere i panni di avversari ostici e difficili da battere.

Il Toro attualmente divide con la Juve l’ottava piazza della classifica. L’altra faccia, al momento di certo più soddisfatta, di Torino è reduce da un grande inizio di campionato e dalla battuta d’arresto interna col Sassuolo

L’allenatore dei granata dovrebbe ritrovare Miranchuk, anche se la sua presenza sin dall’inizio non è ancora certa, in una gara per cui il mister del Torino ha già avvisato che conterà soltanto il risultato. Dichiarazioni che preannunciano un’ipotesi tattica prudente e compatta. Il 3-5-2 dei piemontesi dovrebbe affidare la guida della manovra alla coppia Lukić Linetty, con Vlasic dietro le due punte che dovrebbero essere Radonjic e Sanabria. Dietro i tre centrali di difesa prenderanno in consegna l’attacco del Napoli, con Singo e Lazovic a fare gli straordinari in fase difensiva per fronteggiare gli esterni azzurri.

Spalletti ha da sciogliere parecchi nodi di formazione. Le condizioni non ottimali di Politano e Lozano preoccupano la catena di destra e mettono in preallarme Zerbin. La trasferta in Olanda per la delicata gara di Champions con l’Ajax condizionerà una formazione che per le prossime settimane, visti i numerosi impegni ravvicinati, dovrà ritrovare piena duttilità e capacità di adattamento. Col Torino non è da escludere la possibilità di un turnover che con Lecce e Spezia sul piano del gioco non ha dato garanzie a sufficienza.

L’undici iniziale non è facilmente pronosticabile. Resta certo solo l’utilizzo di Kvara, mentre ci sarà da vedere se Simeone e Raspadori saranno utilizzati contemporaneamente dall’inizio oppure saranno alternati con una combinazione a gara in corso. La mediana potrebbe vedere il ritorno da titolare di Elmas e in difesa non è da escludere un cambio tra i due centrali. Mario Rui e Olivera potrebbero alternarsi tra questa partita e quella di Amsterdam.

Il tema tattico presenta una lettura iniziale prevedibile, col Napoli maggiormente interessato a fare la partita e col Torino che baderà a non scoprirsi in eccesso. I granata hanno la possibilità di ripartire rapidamente, grazie alla spinta di due esterni rapidi e di un trequartista che tra le linee potrebbe impensierire il sistema difensivo del Napoli. Un eventuale arretramento di Vlasic garantirebbe maggiore densità a centrocampo, con la possibilità di esercitare maggiore pressione su uomini chiave come Lobotka e Anguissa. Il Napoli dovrà sapere come muovere palla molto rapidamente, aggirando i raddoppi sulle corsie esterne per riuscire ad accentrare i trequartisti o liberare la punta centrale. 

Storicamente le soste non hanno fatto bene al Napoli. Questo Napoli-Torino riprende un cammino che vedrà i partenopei impegnati in molte partite ravvicinate. Nelle prossime settimane si deciderà il girone di Champions e si delineerà una classifica in cui gli uomini di Spalletti adesso occupano una posizione scaturita anche grazie all’importante vittoria col Milan a San Siro. Napoli-Torino è la prima mossa in vista di qualcosa di altre mosse che possono risultare determinanti.