1) MARC-ANDRE' TER STEGEN - Ha pregustato per mesi la concreta possibilità di difendere i pali della sua Germania in terra russa. Salvo poi arrendersi al recupero di Neuer, sacro e intoccabile totem che ha già rassicurato tutti circa la sua tenuta fisica per l'intera durata della competizione. "Ho giocato bene per tutto l'anno, rispetto la decisione del tecnico ma è ovviamente una situazione deludente per me", ci ha tenuto a sottolineare. Tutto inutile, però: i vari Plattenhardt, Sule e Rudy gli hanno già conservato un posto accanto a loro;
2) FILIPE LUIS - 33 anni ad agosto e una buona stagione con l'Atletico Madrid, oltre a 33 apparizioni complessive in carriera con la maglia della Seleçao, non sono bastati per fargli guadagnare una maglia dal 1'. Scontato, però: davanti ha quel cyborg di Marcelo reduce dal tris consecutivo in Champions League. Qualche spezzone e poco altro di garantito, ma ne era pienamente consapevole da diverso tempo;
3) MARQUINHOS - Sembra passato un secolo da quando la Roma incassò oltre 30 milioni di euro per la sua cessione al Paris Saint-Germain. Da allora, tante soddisfazioni in Francia, pochissime in Europa e una concorrenza sempre più spietata in Nazionale. Al punto che ad oggi, al fianco del veterano Thiago Silva, l'interista Miranda parte favorito per completare la coppia di centrali verdeoro;
4) CRISTIAN ANSALDI - Nell'oggettiva mediocrità della difesa argentina, trovare un posto sembra essere tutt'altro che un'impresa. Eppure, nel creativo e insolito 2-3-3-2 di Sampaoli, Tagliafico e Mercado (o Salvio) sono un pelino avanti rispetto al laterale del Torino. Minutaggio risicato o sorpresa del torneo?;
5) DOUGLAS COSTA - Sembrerà assurdo, ma il gioiello della Juventus che ha spaccato in due il campionato di Serie A soprattutto nel girone di ritorno, al momento, non ha un posto da titolare garantito. Logica conseguenza della sua nazionalità: oltre al Brasile, forse solo in altre 3-4 compagini in tutto il mondo vivrebbe la stessa identica situazione. Eppure è così: là davanti con Neymar, Gabriel Jesus e Coutinho è pressoché impossibile pensare di spuntarla dall'inizio. E anche la collaudata mediana composta da Paulinho, Casemiro e Fernandinho appare inossidabile. Occhio, però: sarà quasi sempre tra i primi cambi di Tite;
6) ILKAY GUNDOGAN - 48 presenze e 6 gol, di cui 4 in Premier League (poi stravinta) e 2 in Champions League. Numeri pesanti, quelli del centrocampista tedesco del Manchester City. Anche lui, tuttavia, deve arrendersi ai fortissimi connazionali: la cerniera Kroos - Khedira davanti alla difesa è super, sul terzetto Muller - Ozil - Draxler sulla trequarti inutile anche soffermarsi. Next stop, magari;
7) MOUSSA DEMBELE' - Un caso piuttosto particolare, il suo. Dato per titolare certo fino a poche settimane fa, poi il ct Martinez ha deciso di optare per un centrocampo molto più tecnico e meno muscolare. 3-4-2-1 con Meunier e Carrasco sulle corsie, con al centro la sostanza di Witsel e il genio di De Bruyne. In modo da lanciare in campo tutti insieme anche Mertens, Lukaku e Hazard. Spregiudicato, ma probabilmente a ragion veduta. E a farne le spese dovrebbe essere proprio il mediano del Tottenham;
8) WILLIAN - Copia-incolla del discorso relativo a Douglas Costa, ma con possibilità in rialzo che rientri in un ballottaggio con Countinho. Non è infatti da escludere che il talento del Barcellona possa alternarsi spesso e volentieri con lui nel tridente, con Neymar e Jesus come punti fermi e (forse) insostituibili per caratteristiche e importanza nello scacchiere tattico. Staremo a vedere quale tra i due contendenti si comporterà meglio;
9) MARCO ASENSIO - Pienamente abituato al ruolo di alternativa al Real Madrid. O meglio da comprimario, visto che Zidane lo ha lanciato una volta sì e l'altra pure. Lo testimoniano le ben 32 apparizioni (condite da 6 reti) nell'ultima Liga, unite alle 12 in Champions. Ecco perché, subito dietro a David Silva, c'è lui. Che sia nel secondo tempo o dal fischio d'inizio;
10) ROBERTO FIRMINO - Al suo posto, in questo schieramento, avremmo anche potuto optare per Gonzalo Higuain. Alla fine, però, abbiamo voluto premiare i numeri del centravanti del Liverpool, finalista in Champions e autore di 15 centri in campionato. Sempre più una garanzia dei Reds di Klopp, ma costretto a inchinarsi a Gabriel Jesus, la classica punta moderna forte, tecnica e rapida che spazia su tutto il fronte offensivo. Non che lui non sia in grado di farlo, ma l'intesa del Citizen specie con Neymar funziona a meraviglia. Avrà comunque le sue occasioni;
11) MARCUS RASHFORD - Un vero peccato. Definirlo "spreco di talento" forse sarebbe eccessivo, ciononostante resta il fatto che vedere uno come lui senza la certezza di giocare dal 1' è un qualcosa quasi di inspiegabile. Sterling, Dele Alli, Lingard: con quest'ultimo il duello è già iniziato. E chissà che non riesca a far cambiare idea a Southgate dopo soltanto i primi 90 minuti del girone.