Si chiama Suurendonk il giocatore che in un gelido gennaio del 1970 segnò tre goal al Napoli nella gara che ad Amsterdam vide l’Ajax di Krol e Cruijff battere i partenopei con un netto 4-0. Era la partita di ritorno degli ottavi di Coppa delle Fiere, trofeo antenato dell’attuale Europa League. All’andata il Napoli aveva vinto per 1-0, ma non era bastato. Quell’Ajax avrebbe fatto la storia. Nella stagione successiva i lancieri avrebbero vinto l’allora Coppa dei Campioni (oggi Champions League) inaugurando una sequenza di tre trofei consecutivi e dando il là alla leggenda di una tra le squadre più forti e innovative della storia del calcio.

Quel Napoli, invece, in cui militavano campioni del calibro di Zoff e Altafini, si sarebbe rivelato l’origine di quella squadra che in Italia avrebbe incantato per gioco e qualità tattica durante gli anni ’70 sotto la guida di Vinicio. In fondo, due realtà parallele che in qualche modo avrebbero fatto scuola in maniera diversa. Una vincente e irraggiungibile, l’altra non ancora matura per le grandi affermazioni. 

Oggi Ajax-Napoli è la prima assoluta tra una grande del calcio mondiale e una squadra che grande cerca di diventare da tanto tempo. Gli anni di Maradona restano, al momento, l’unico periodo di gloria nazionale e internazionale degli azzurri. La gestione del dopo fallimento ha riportato il Napoli nelle zone alte della classifica (ritorno condito da quattro trofei nazionali) e in considerazioni di tutto rispetto anche del calcio europeo.

La gara di Amsterdam cade quanto mai emblematica in un momento in cui gli uomini di Spalletti, rinvigoriti da un nuovo entusiasmo, stanno affrontando prima di tutto una metamorfosi felice e sorprendente. Al tempo stesso, però, il Napoli sa che in Europa nessuno è disposto ad aspettare e a perdonare. L’Ajax nella prima delle due gare col Napoli si gioca una parte importante della qualificazione. Il girone è appeso a questa doppia sfida. Il Napoli ci arriva col vento in poppa e dopo due grandissime prestazioni con Liverpool e Rangers. L’Ajax è reduce dalla sconfitta in Inghilterra coi reds, mentre in campionato i biancorossi sono attualmente secondi, in una fase dove gli olandesi sembrano aver voluto rifiatare proprio per preparare al meglio l’appuntamento con Kvara e compagni.

Alfred Schreuder conoscerà bene il valore dell’avversario e il peso di una partita che la sua squadra non può permettersi di sbagliare. Una sconfitta potrebbe significare compromettere il prosieguo della Champions già dopo la terza gara. E l’Ajax certi frangenti li sa pesare molto bene. Allora, via i 65 titoli nazionali, gli 8 titoli europei e i due titoli mondiali per club e sotto con un assetto tattico dove i lancieri dovranno tirare fuori tutto il meglio del loro temibile repertorio.

Krol, ex Ajax ed ex Napoli, ha indicato in Mohammed Kudus l’uomo più pericoloso degli olandesi. Il ghanese è un centrocampista centrale con doti offensive e molto duttile tatticamente. Rapido e di qualità, sarà uno degli elementi che cercherà di mettere pressione alla collaudata mediana del Napoli. L’Ajax tende a muovere le sue azioni d’attacco a rombo, portando sempre quattro uomini attivi nell’azione offensiva. L’intenzione è quella di spostare efficacemente quella che in gergo in Olanda viene definita la “croce belga”, in riferimento a un metodo che rievoca i codici del celebre calcio totale in cui tutti sono coinvolti in tutto.

Negli ultimi anni l’Ajax ha recuperato appieno l’autorevolezza della sua scuola di calcio, imponendola spesso in Champions. Nelle ultime edizioni del torneo, un ottavo di finale e una semifinale. Oltre che a una costante propensione a giocarsi sempre ottime possibilità di superamento della fase eliminatoria a gironi. 

Spalletti ha chiarito subito le intenzioni e l’animo dei suoi. Gara fondamentale da affrontare senza esitazioni. Molto probabili un paio di cambiamenti rispetto alla formazione che ha battuto il Torino. Volendo azzardare un pronostico sulla formazione, gli inserimenti di Simeone e Lozano dal primo minuto sono percepibili come i cambi più probabili, anche in ragione di un undici che faccia rifiatare Politano affidandosi a una punta centrale con caratteristiche più adatte a un’impostazione tattica “da trasferta”.

Non è così semplice prevedere chi farà la partita, ma l’Ajax ha di certo maggiori necessità di rischiare e quindi non è da escludere che il Napoli possa affrontarla aspettando gli avversari per poi sfruttare gli spazi in velocità. Copione imprevedibile. L’unica certezza è il peso specifico del match.