E’ arrivata l’ultima sosta di campionato. E menomale perché l’ultima settimana non è stata esattamente un grande spot per il nostro calcio. Fuori tutte le squadre italiane dalla Champions, tra una testata precedente, un insulto razzista successivo e un allenatore che insulta i giornalisti.


Menomale - paradossalmente- che gli azzurri siano volati in America in zona Sinner per le amichevoli, lontano dagli occhi, lontano dal cuore.
Spalletti sta cercando di aumentare il numero di sicuri in vista dell’Europeo, la rosa è fatta. Va solo completata. Bellanova, Lucca e Cambiaso possono aiutare e ringiovanire ma sul tema giovani è bene fare una precisazione. La carriera di un calciatore dura 15, massimo 20 anni, dai 16/17 ai 35 più o meno.

I tre calciatori elencati poco fa sono del 2000. Non facciamoli passare per giovani. Sono quasi a meta’ carriera. La Spagna ha come nuovo fenomeno Yamal. Forte come nessuno, e davvero molto giovane, classe 2007. Un bimbo fenomenale, ma sempre bimbo. Iniziamo a svecchiare il linguaggio e il pensiero. E magari cominceremo a tirar fuori e convocare qualcuno giovane pure noi. Giovane per davvero. Non giovane per la nostra vecchissima mentalità.


Fa bene al paese prima che al calcio. Fa bene a tutti. Svecchiare, rinnovare, innovare. Altrimenti come spesso è stato detto più volte, continueremo a definire giovane il difensore della Juventus 1998 Federico Gatti. 26 anni a giugno. VENTISEI.