Alla fine il momento giusto è arrivato. Acquistato in pompa magna in estate, nell'ambito della maxi operazione che ha coinvolto anche Higuain e Bonucci (che invece sono già dei titolari fissi), Mattia Caldara pagato oltre 35 milioni per ora è rimasto in panchina.

Il passaggio dalla rodata difesa a 3 di Gasperini, a quella, standardizzata, a 4, di Gattuso, lo ha penalizzato. D'altra parte anche in Nazionale, impiegato al fianco di Romagnoli - anche nell'ultima occasione, in Portogallo - ha stentato e mostrato qualche difficoltà negli automatismi.

Gattuso lo ha notato, e sinora, sino alla sfida di Cagliari, gli ha sempre preferito Musacchio: ora, però, i tempi sembrano maturi, quanto meno per un test. E l'ex atalantino è pronto a giocarsi le sue carte nella prima gara da titolare che giocherà in rossonero, giovedì, in Lussemburgo, in Europa League. Il tecnico contro il Duidelange ha difatti deciso di provare tutti coloro che sinora hanno avuto poco spazio - tra cui Castillejo e Laxalt - e testare il centrale, per una volta, al fianco di Romagnoli. Un modo per iniziare a capire i margini di crescita di una coppia che sulla carta ha tutto ciò che serve per prendersi il futuro, anche azzurro, ma che per il momento non ha mostrato di poter fornire garanzie. Sarà così anche in campionato? L'impressione, al momento, è che domenica pomeriggio, se Musacchio sarà pienamente recuperato dal trauma cranico rimediato all'Arena di Sardegna, l'argentino potrebbe essere nuovamente titolare. Ma molto dipenderà anche dalla prestazione dello stesso Caldara. Che però, prima o poi, si prenderà il posto che Leonardo ha scelto per lui: titolare, nel Milan del presente, ed in quello del futuro.