Si dirà che ha giocato molto di più per la squadra. Che il lavoro di sacrificio, a conti fatti, ha avuto un peso specifico forse persino superiore a qualche gol di troppo fallito. Che era sbarcato a Torino per vincere più che per fare il capocannoniere e che, in fondo, replicare (o, magari, migliorare) il record dei 36 centri a Napoli era francamente impossibile. Tutto giusto, tutto lecito. Ma guai a fare questi discorsi con chi ha avuto Gonzalo Higuain al Fantacalcio nell'ultimo campionato. 

Già, perché il Pipita versione 2017/2018 ha deluso non poco le aspettative. Riavvolgendo il nastro fino all'asta di agosto, a parte proprio l'argentino, ricorderete che i profili degli altri bomber più contesi rispondevano ai nomi di Belotti, Mertens, Immobile, Icardi, Dzeko e Dybala, naturale conseguenza del bottino di bonus collezionato da ognuno di loro fino a qualche mese prima. Otto in totale, l'ideale per un fantacalcio standard composto esattamente da otto partecipanti. "Uno a testa" e passa la paura. Il problema, però, è sempre lo stesso: cercare di capire chi rispetterà il pronostico e chi, invece, si rivelerà un flop più o meno cocente. Escludendo il Gallo che ha a sua (parziale) discolpa i grossi guai fisici patiti per mesi, tutti gli altri hanno chiuso nella Top 6 della classifica marcatori (con la mina vagante Quagliarella che, con 19 marcature, ha evidentemente fatto la differenza in tantissime fantaleghe). Tutti, tranne uno: Gonzalo Higuain, settimo tra i bomber stagionali. E' vero, lo score recita 16 al pari del bosniaco della Roma, così come è vero che le loro fanta-medie sono praticamente identiche (7.56 a 7.57). Ma il centravanti della Juventus ha un paio di statistiche a sfavore: un assist in meno rispetto all'ex Manchester City e - soprattutto - il rigore che Albano Bizzarri gli ha parato lo scorso 11 marzo. Ciò che appare come un trascurabile dettaglio per qualcuno, per altri può aver fatto tutta la differenza del mondo.

Non è tutto. Il Pipita ha giocato 35 partite su 38 (per un totale di 2818 minuti), andando però a voto solo 33 volte. E ha sulla coscienza la bellezza di 13 insufficienze, oltre a quattro ammonizioni. Inevitabile, a questo punto, il paragone con se stesso, relativamente ai tornei del recente passato. Il verdetto balza subito all'occhio: da quando è in Italia, per Higuain si è trattato del campionato meno prolifico dal punto di vista realizzativo. A parte l'unicum dell'ultima stagione a Napoli, nel 2017 in bianconero chiuse a quota 24, mentre ne fece rispettivamente 17 e 18 al termine delle sue prime due annate partenopee. Per trovare un Gonzalo così poco redditizio sotto porta bisogna tornare indietro addirittura alla Liga 2012/2013, l'ultima con la maglia del Real Madrid: 16 gol in 28 presenze, nonostante la spietata concorrenza del titolare (almeno sulla carta) Benzema, capace di collezionarne appena 11 (contro i 34 del solito Cristiano Ronaldo). Numeri che non a caso spinsero Aurelio De Laurentiis a investire per lui 40 milioni di euro, dopo averne ricavati 64 dalla dolorosa cessione di un certo Edinson Cavani al Paris Saint-Germain.

Ma quali possono essere le motivazioni tattiche di questa 'involuzione'? Con Allegri, specie nella seconda metà della stagione, il Pipita ha giocato molto più frequentemente spalle alla porta, arretrando il suo raggio d'azione fino a centrocampo, per cercare palloni giocabili e sfruttare la precisione del suo piede destro: in questo modo riesce ad attirare su di sé il difensore e a sventagliare dalla parte opposta, favorendo così le discese di Cuadrado o Dybala (e lo si è visto spesso anche in Champions League). Persino sui calci d'angolo (e sui piazzati in generale) il cambiamento è stato radicale: non più a centro area per colpire la sfera di testa nel gruppone davanti al portiere avversario, bensì qualche metro più in là, a caccia di seconde palle che gli potessero consentire di battere a rete da distanza più che favorevole, cercando la soluzione di potenza. Per certi aspetti, dunque, Higuain si è marcatamente "mandzukicizzato". Ne consegue una minor pericolosità negli ultimi 30 metri e, quindi, un rendimento meno efficace per i fantallenatori.

Serie A 2017/2018, classifica marcatori: Higuain 16, Simeone 14, Iago Falque, Inglese, Lasagna e Milinkovic-Savic 12. In molti preferiscono fare all-in su un bomber in particolare, sperando che questi faccia almeno 30 gol. Magari, affidandosi a lui anche per colmare lacune troppo evidenti in altri reparti, frutto dell'eccessivo 'braccino corto' in fase di rilancio. Siete ancora sicuri che sia questa la strategia migliore?