La Juventus, il Barcellona, il razzismo, l'omosessualità nel calcio. Lilian Thuram ha concesso una lunga intervista a Marca, nel corso della quale si è soffermato su due sue ex squadre; l'ex difensore ha infatti indicato la Juventus come favorita per la Champions League: "Punta alla Champions, come tutti gli anni: lo dice la sua storia, il suo blasone. Ma con Cristiano Ronaldo quest'anno un po' di più".

Thuram ha parlato anche di Messi: "Quando ho sentito parlare di lui per la prima volta giocavo per la Juventus. I miei compagni erano andati a giocare il Gamper, io ero rimasto a Torino; quando la squadra rientrò, tutti parlavano di questo ragazzino di 17 anni che si chiamava Messi e che era impossibile da fermare. Quando sono passato al Barcellona si vedeva che sarebbe arrivato molto in alto: era il migliore".

Durante l'intervista è stato toccato anche un tema delicato, l'omosessualità: "Il calcio è un riflesso della società in cui viviamo, cioè un mondo maschilista. Ora, per fortuna, ci sono dei club che hanno le squadre femminili, è un messaggio potente e importante. Ed è per i motivi di prima che l'omosessualità non è accettata, anzi può addirittura essere considerata pericolosa. Non è un problema del calcio, ma sociale". Sul razzismo: "A Parigi quando avevo 9 anni mi prendevano in giro perché ero nero. Viene automaticamente fatto pensare che il nero valga meno del bianco. Bisogna spiegare ai bambini che tutto questo non è naturale. Il calcio per fortuna accetta i giocatori di colore, ma la società fatica ad accettarlo".