Lontano da Milano sembra rinato, e nello scambio di prestiti con Cancelo sembrerebbe essere lui quello certo di essere riscattato. Geoffrey Kondogbia è però tornato sulla sua esperienza in nerazzurro, e in un'intervista al mensile Sofoot ha raccontato quelle che sono state le difficoltà incontrate tra aspettative ed un rapporto piuttosto complicato con De Boer, tecnico all'inizio del suo secondo anno in nerazzurro. 


INTER, QUANTA PRESSIONE! - "L'errore più grande è stato quello di essere arrivato un po' troppo rilassato. Non mi sono reso conto del baccano suscitato in Italia dal mio acquisto. Non ero pronto per tutto questo, non mi piace troppo questo genere di pressione. Non si erano mai viste Inter e Milan farsi battaglia per lo stesso giocatore straniero. Entrambi i club sono venuti a casa mia a Montecarlo per farmi firmare. Erano convinti che con me potevano vincere lo scudetto. Avrei dovuto capire che il mio acquisto avrebbe generato grandi attese. Ero il terzo calciatore più caro di sempre della storia dell'Inter, dopo Vieri e Crespo. Sono costato più di Ronaldo!”.


NON SONO STATO UN GRANDE GIOCATORE... -  “A Milano quando c'erano telecamere davanti al mio hotel non pensavo neppure fossero lì per me. In quella nuova vita avrei dovuto fare un salto di qualità a livello di esigenza verso me stesso. Per esempio: se l'allenamento è alle 11, un grande giocatore deve arrivare alle 10, oppure alle 9,30. Ecco, diciamo chiaramente che non sono stato un grande giocatore”.

LA SOSTITUZIONE NEL PT CONTRO IL BOLOGNA - "In conferenza stampa de Boer se ne uscì dicendo che non avevo seguito le sue indicazioni. La cosa mi fece arrabbiare. Di solito io rispetto le persone e non volevo litigarci. Il giorno dopo mi convocò per spiegarmi le ragioni delle sue dichiarazioni, ma gli dissi che non volevo saperne nulla e che non si vince se si criticano pubblicamente i propri giocatori".

LO SPOGLIATOIO NON LO SEGUIVA - “Dal momento del suo arrivo, de Boer ha mancato di umiltà nella gestione dello spogliatoio. È uno di quelli che un giorno ti stringe la mano e il giorno dopo ti ignora. Alla vigilia della prima partita di campionato ha fatto una seduta video solo per i titolari. Ed è così che si è messo in una posizione difficile con molti giocatori. Comunque, non gliene voglio, spero sia contento. Facciamo tutti degli errori”.