di Lucio Napolitano

1 gol in 10 giornate, e neanche su azione. Era il 1° settembre, e Fabio Quagliarella da Castellammare di Stabia, alle porte dei 37 anni, inaugurava la sua 19a stagione in Serie A con un gol su rigore contro il Sassuolo.

Due sconfitte in due partite, per la sua Sampdoria, e la sensazione diffusa che la stagione non sarebbe per nulla stata facile. Per la squadra, in molti pensavano: ma, a posteriori, una stagione impervia lo è diventata anche per il diretto interessato.

Numeri pessimi, anche al Fantacalcio

Sono passati 2 mesi interi e ben 8 giornate, da allora, e per Fabione a oggi ancora nessun bonus. Neanche la miseria di un assist, per il capocannoniere uscente del campionato, che ieri ha concluso con un triste voto 5 una partita che sulla carta poteva consentirgli di tornare ai suoi standard: "non è in fiducia. Rischia di segnare l'ennesimo eurogol di tacco, ma spreca almeno due ghiotte opportunità di testa", scriviamo nella sua pagella Fantacalcio, a testimoniare l'ennesima deludente prestazione a chiudere un ciclo di prestazioni poco fruttifere. Dopo aver saltato la 5a giornata per turn over, questo il rendimento nelle ultime 5 gare del numero 27 blucerchiato. Un 5.4 di media voto, ovviamente parziale, che fa disperare i suoi fantallenatori. 

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I motivi della crisi di Fabio Quagliarella

Che quella scorsa sia stata una stagione unica, per bomber Quaglia, forse lo sapevamo già. Ma che potesse nuovamente attestarsi quanto meno in zona 15-20 gol, considerata anche la sua fama da micidiale rigorista, era dato per scontato da molti.  Forse, però, anche per Di Francesco e Ranieri, che sinora non lo hanno evidentemente messo in condizione di rendere al meglio: un'ammissione di colpa recitata a fine gara, ieri, anche dall'uomo partita Ramirez, che ha spiegato che "Siamo noi a dover cercare di servire più palle per lui. Soprattutto sotto porta, perché è lì che è più forte". Di certo, però, anche l'attaccante ci ha messo del suo: spesso impreciso, di rado capace di dar sfogo alle sue armi migliori (il tiro dalla distanza e la volèe), e poco coinvolto nella manovra, Quagliarella ora è chiamato ad un pronto riscatto. Anche perché un dato che fa sperare bene, in realtà, c'è.

Partenze sotto tono: per Quagliarella non una novità

Stagione 2018-2019. Nelle prime 9 partite giocate solo 2 gol: a fine campionato saranno 26. 3 nelle prime 8 nel '17-'18: 19 reti, alla fine. 2 nelle prime 10 nel '16-'17: chiuderà a quota 12. Insomma, Quagliarella è un diesel: evidentemente la sua fisicità fa sì che serva del tempo per arrivare al massimo della condizione, proprio come le grandi squadre che tendono a innalzare i ritmi a gennaio per produrre il massimo sforzo da marzo in avanti, in coincidenza degli eventi più decisivi. Questo vale anche per Quaglia, che pur non giocando in una grandissima è un calciatore di altissimo livello. "I gol arriveranno", ha detto Ranieri, che da ieri ha inaugurato peraltro il passaggio al 4-3-1-2 che tanti benefici aveva portato al capitano del Doria lo scorso anno, e che si spera possano riportarlo ad elevati standard anche quest'anno. Con uno tra Bertolacci e Ramirez alle sue spalle, e con anche un pizzico di fortuna in più, Quagliarella può tornare quello che fu capace di tornare in Nazionale ben 9 anni dopo l'ultima volta.