Dopo l'eliminazione dall'Europa League in terra di Grecia, e lo scialbo pareggio contro il Bologna, torna a traballare la panchina di Rino Gattuso. Non perché la classifica per ora non dia ragione al tecnico calabrese (il Milan è 4°, a due punti sulla Lazio) ma perché in campo la squadra fatica a esprimersi. E le nuove soluzioni tattiche intraprese - il 4-4-2 con gli esterni di centrocampo a piede invertito - non convincono la dirigenza.

Già da tempo in società si pensa ad un profilo low-cost, di rodata conoscenza dell'ambiente, come Donadoni, ma anche a uno completamente diverso, di spessore internazionale, e gradito alla proprietà, come Wenger. Sullo sfondo resta sempre la figura di Conte, che però potrebbe attendere le evoluzioni da casa Real Madrid e Manchester United prima di muoversi: ogni scelta, in ogni caso, verrà presa non prima del trittico di partite di fine 2018 che attende i rossoneri. Fiorentina e Spal in casa e Frosinone in trasferta sembrano, sulla carte, le occasioni giuste per Ringhio per rimettere il Milan in carreggiata, anche senza buona parte della rosa, tra squalifiche e infortuni, che renderà necessari ulteriori stravolgimenti già a partire dalla gara di sabato.