All'Inter manca qualità. Musica e parole di Luciano Spalletti nel post-partita di Inter-Napoli. La cosa non appare strana a chi ha che fare con le vicende nerazzurre da tempo, ma avere a che fare con la verità riferita anche dall'allenatore non può non turbare perché se anche chi ha difeso i propri uomini in momenti difficili adesso tira fuori il problema evidentemente la situazione non è più tollerabile. Ma oggi non si discuterà di questa affermazione, ma ci si soffermerà su un altro punto toccato da Spalletti nel corso del post-gara di domenica e passato sottobraccio: quello relativo a Mauro Icardi.

Nel corso delle classiche interviste di rito il tecnico toscano ha parlato anche delle qualità dell'argentino e di come fra esse ci sia principalmente quella di rapace d'area e meno quelle di facilitatore della manovra. Già in passato avevamo affrontato questo discorso analizzando come il rosarino avesse dato segni di miglioramenti in questo ambito, ma adesso - complice l'assenza dai campi da gioco dalla gara contro la SPAL - essi sembrano essere tornati fuori con il periodo nero dell'Inter. Per farla breve: Icardi dentro l'area è inarrestabile, ma il problema è che se la squadra non riesce ad arrivare in quella zona di campo, l'argentino non fa nulla per aiutare la manovra nerazzurra

E i numeri, come in ogni caso, parlano chiaro.

Mauro Icardi (Getty Images)

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L'anno scorso Icardi aveva concluso la stagione toccando in media quasi 24 palloni a partita e quest'anno sta ripetendo le medesime cifre, ma all'interno di questa analisi statistica si possono individuare tre periodi diversi di rendimento che vanno di pari passo con il rendimento nerazzurro.

La prima fase va dalla prima alla sesta giornata, con l'Inter che dopo l'inizio contro la Fiorentina e la Roma abbastanza convincenti ha vissuto un periodo di calo, esemplificato anche dai risultati e dal modo in cui essi sono arrivati: in quel lasso di tempo Icardi tocca in media nel corso delle gare 20 palloni a partita, con il massimo raggiunto nella gara interna contro il Genoa vinta in extremis dai nerazzurri con il gol di D'Ambrosio e con l'argentino che tocca 24 palloni, esattamente quanto fatto mediamente nella scorsa stagione. Ma questi primi segnali venivano comunque accantonati viste le prestazioni di Perisic su tutti che faceva a tratti il bello e il cattivo tempo.

La seconda fase di Icardi coincide con le giornate in cui l'Inter esprime il miglior calcio stagionale: dalla settima giornata contro il Benevento alla quindicesima contro il Chievo i nerazzurri - ancora imbattuti - collezionano due pareggi, uno al San Paolo, l'altro contro il Torino maturato in situazioni particolari, per il resto solo vittorie fra cui quella contro la Sampdoria, quello contro l'Atalanta e quella nel derby contro il Milan. In questo lasso temporale Icardi dà il meglio di sé e non solo per le medie realizzative: sono 27 i palloni toccati in media negli incontri sopracitati con solo due prestazioni sotto la media della scorsa stagione, contro il Napoli al San Paolo e contro il Chievo nella gara vinta per 5-0 e in cui lui gioca solo 75 minuti; per il resto solo prestazioni sopra la media con un massimo di 36 palloni toccati contro il Benevento e quota 30 scollinata anche contro Torino, Atalanta e Cagliari. Tanti palloni giocati e molti di qualità, molti in grado di generare situazioni pericolose che non possono non dare beneficio alla squadra.

L'Inter dipende, volente o nolente, dalle prestazioni di questi due giocatori (Getty Images)

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Ma poi arriva il calo e Icardi segue perfettamente il declino dell'Inter: dalla gara contro la Juventus i nerazzurri tornano alla vittoria contro il Bologna, più di due mesi dopo l'ultimo successo. Dalla sedicesima partita di campionato alla ventiduesima l'argentino è tornato ben al di sotto della media dello scorso anno, toccando 21 palloni ogni incontro toccando il minimo stagionale contro la Juventus con soli 10 tocchi di palla. E non può essere un caso che il peggior dato stagionale dell'attaccante argentino coincida con il periodo nero della squadra. È vero, la squadra non ha fatto nulla per aiutarlo in questo periodo, ma lui non ha fatto niente per facilitare il lavoro dei compagni stessi. 

Contro il Napoli Icardi ha gestito 26 palloni, qualcosa di più della sua media stagionale e della media dello scorso anno, ma resta da capire se sarà un caso isolato o inizierà un nuovo trend positivo nelle sue prestazioni a livello di coinvolgimento nel gioco dell'Inter. Perché è vero che i nerazzurri sono carenti in qualità di gioco, ma se anche i giocatori decisivi calano assieme al rendimento della squadra non c'è via per uscire dalla crisi per la squadra di Spalletti e la Champions continuerà a restare una chimera.