A 48ore dai fatti di Cagliari continua a far discutere la questione razzismo nei confronti di Kean, nonostante le varie prese di posizione, tra cui quella del presidente dei sardi Giulini: a parlare a Tuttosport è Miralem Pjanic, anticipando che in particolare Matuidi appare saturo degli episodi di intolleranza negli stadi italiani, e il gesto clamoroso sembra dietro l’angolo: “Blaise è molto dispiaciuto, ci ha detto che la prossima volta lascerà il campo”, confessa il centrocampista bosniaco. “È una situazione che non vive bene e visto che non è la prima volta spero che qualcosa cambierà. È il secondo anno in cui Matuidi viene qui e vive questa situazione, è brutto. Ci dispiace perché loro l'hanno vissuta male, come noi che abbiamo visto quanto i ragazzi fossero tristi dopo la partita. Non solo Kean o Matuidi, anche Alex Sandro. E nel Cagliari ci sono alcuni di colore".

Risale a quasi quattordici anni fa il primo gesto plateale di rifiuto a proseguire una partita per intemperanze razziste in Italia. Allora fu Marco André Zoro, difensore del Messina, che nel 2005 interruppe con la palla in mano la partita contro l’Inter. Il primo caso di un giocatore che tornò negli spogliatoi fu però Boateng, in amichevole contro la Pro Patria: a Busto Arsizio subito dopo tutti i giocatori rossoneri lasciarono il campo. Due anni dopo la contestata sentenza, che stabilì che gli ululati non rappresentavano razzismo.

Nel frattempo, filtrano le prime indiscrezioni sul contenuto del referto dei tre ispettori federali a Cagliari, che avrebbero indicato come pochi gli insulti razzisti, e tutti successivi all'esultanza provocatoria di Kean: si andrebbe quindi verso la semplice sanzione per il Cagliari, e probabilmente verso una nuova polemica.