Gigi Buffon è pronto a voltare pagina. L'ex portiere della Juventus ha scelto il Psg, e il Psg ha scelto Gigi, ma con riserva. L'espulsione rimediata nel finale della sfida con il Real Madrid potrebbe infatti costare carissimo, visto che l'esito sulla squalifica potrebbe influenzare le scelte dei parigini. Che sceglierebbero Buffon, essenzialmente, per poter contare su un portiere di altissimo profilo per coronare, insieme, il sogno Champions, e che quindi in caso di maxi squalifica si riserverebbero di riflettere ulteriormente sulla posizione di un portiere che, tenuto almeno sino a gennaio per la sola conquista del campionato - dove il Psg domina da anni con l'eccezione della scorsa stagione -. potrebbe rivelarsi un qualcosa di superfluo. 

La Uefa, che ha punito Simeone con 4 giornate per le pesanti proteste durante la semifinale con l'Arsenal, ha da sempre mostrato il pugno duro quando si tratta di contestazioni arbitrali. Due argomenti, poi, da tenere in considerazione: uno negativo, l'altro positivo. Le parole in zona mista, particolarmente critiche nei confronti dell'operato di Oliver, potrebbero inasprire la pena Uefa, anche se, del resto, Buffon in tanti anni di carriera europea non aveva mai rimediato prima d'ora un cartellino rosso. Il minimo di squalifica saranno tre giornate, che il Psg si è detto disposto ad accettare. Ma un numero superiore potrebbe far naufragare tutto.

Nel frattempo, in un estratto di Demoni, libro del giornalista Alessandro Alciato, Buffon ha raccontato particolari interessanti circa il suo momento di depressione, di cui ha sofferto tra il 2004 ed il 2005. 

LA DEPRESSIONE - "Non se ne accorse nessuno e in quel momento pensavo di essere ancora più solo. Ero in campo ma feci affidamento sul mio orgoglio, sul mio amore per il lavoro e decisi di non mollare. Mi sono detto se prendi la via più facile, se non entri in campo, lo farai sempre. Rimasi in campo e feci una parata dopo pochi minuti, su Cozza. Vincemmo la partita per 1-0 e per me fu come un elettroshock. Ero bello, ricco e famoso e mi chiedevo perché non fosse successo prima".

MI HA SALVATO L'ORGOGLIO - "Perché in quel momento? Perché non dopo? Mi sono salvato grazie al mio orgoglio. Un giorno andai alla Galleria d'Arte di Torino e mi innamorai di un quadro di Chagall, 'La Passeggiata'. Pensai che le piccole cose potevano darmi una mano e che potevo ritrovare la gioia di vivere. Tornai il giorno dopo a rivedere il quadro. Ci vuole pazienza, non è che il male possa sparire dall'oggi al domani, come dall'oggi al domani non è venuto".