Sembrava tutto fatto, e invece l'esclusione a sorpresa dal Mondiale da parte del suo Ct complica e non poco i piani del Milan. Che sembrava aver trovato la quadra per la cessione di Nikola Kalinic con il Siviglia, e che adesso potrebbe ritrovarsi a dover ridiscutere le condizioni del trasferimento: è già la seconda volta nel giro di pochi mesi che gli allenatori del bomber croato - Gattuso prima, Dalic poi - lo rimproverano per lo scarso impegno, soprattutto a gara in corso. Il mister rossonero lo lasciò in tribuna contro il Chievo, mentre ieri, più formalmente, la nota della Federazione Croata ha parlato delle condizioni non ottimali, e di reiterato problema alla schiena.

In ogni caso, due non ottimali biglietti da visita per l'ex Viola, che il Milan deve e vuole cedere, anche solo per non intasare un reparto in cui Mirabelli, a prescindere da quanto deciderà la UEFA oggi, cerca un rinforzo (e Falcao e Morata sono i primi sulla lista), ha fatto rinnovare Cutrone e non intende svalutare André Silva. Anzitutto, quindi, vendere Kalinic, per quanto rientrare dai 25 milioni spesi un anno fa sia impresa sostanzialmente impossibile. Dalla Cina le offerte per lui sono state ritirate, così come è sfumato anche l'interesse di alcuni club di Bundes che in ogni caso non suscitavano l'attenzione del diretto interessato. Un problema in più, per il Milan, che già ne deve affrontare di più grandi, e societari.