Correa in Paideia per le visite mediche con la Lazio

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CHI E' - Ricordate quel Sampdoria-Inter del 4 ottobre 2015, con l'incredibile gol fallito a porta completamente spalancata? Bene, potete tranquillamente rimuoverlo dalle vostre menti. Perché lo Joaquin Correa che torna oggi in Italia è un giocatore lontano anni luce da quello acerbo e apparentemente sciupone di quasi tre anni fa. Merito del formativo e fondamentale biennio a Siviglia, con tante luci e qualche ombra ma cruciale per una maturazione pressoché completa. I blucerchiati prelevarono il talento argentino classe 1994 dall'Estudiantes a gennaio del 2015 e, dopo i primi 6 mesi vissuti tra scetticismo e tanta panchina, nella seconda annata di Serie A il "Tucu" ha dimostrato di avere doti sicuramente superiori alla media. Al punto che meno di due estati fa gli andalusi sborsarono 13 milioni più 5 legati a una futura cessione. Cessione che si è concretizzata oggi, con le visite mediche e la nuova tappa Lazio. Un'avventura da scoprire, con la consapevolezza che sì, Correa potrà davvero essere un valore aggiunto per Simone Inzaghi.

IL RUOLO - E' il classico elemento che ama galleggiare tra le linee, senza dare alcun punto di riferimento. Predilige la fascia sinistra in un classico tridente, ma può giocare senza problemi anche a destra e sulla trequarti. Ed è proprio in quest'ultima porzione di campo che alla Lazio sarà principalmente impiegato, al fianco o al posto di Luis Alberto per servire palloni d'oro a Ciro Immobile.

CARATTERISTICHE TECNICHE - Tecnica da vendere, dribbling invidiabile e gran controllo di palla. Per movenze ricorda un po' Javier Pastore e un po' Josip Ilicic: ritmo cadenzato, accelerazioni improvvise, quando sembra che abbia perso la sfera eccolo sfornare una magia nello stretto per liberarsi di 2-3 avversari. Forse a volte un po' troppo testardo nel cercare l'uno contro uno, ma è un difetto che sta correggendo col tempo. Rapido nonostante una struttura fisica molto importante (188 centimetri di altezza). Nelle ultime tre stagioni due infortuni muscolari di media entità che lo hanno tenuto fuori complessivamente circa due mesi. Niente di così rilevante, ma comunque un aspetto da tenere a bada. Dal punto di vista disciplinare, un giocatore esemplare: tra Sampdoria e Siviglia solo quattro gare saltate (una per rosso diretto, tre per somma di ammonizioni).

FANTACONSIGLI - Definirla "scommessa", al pari di tanti volti inediti sbarcati negli ultimi due mesi in Italia, sarebbe forse troppo riduttivo. Chi ha seguito gli ultimi due campionati spagnoli avrà potuto apprezzare un giocatore pronto per palcoscenici importanti, abituato alla concorrenza e a stare in contesti di un certo calibro. Ecco perché, preso in coppia con uno tra Luis Alberto e Milinkovic-Savic, può rivelarsi un affare enorme. Magari costoso, ma ne varrebbe decisamente la pena.

STATISTICHE - 168 presenze in carriera tra tutte le competizioni e 24 gol. Un po' pochini per uno che di mestiere fa l'ala o il trequartista, ma il dato ha ampissimi margini di miglioramento. Del resto, a quasi 24 anni, in una macchina da gol come il giocattolo di Inzaghi e con una calamita da assist come Ciruzzo là davanti, non potrebbe essere altrimenti.

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