Quando Maurizio Sarri, all'indomani del primo infortunio di Milik, rimediato durante una partita della nazionale polacca, e, complice la crisi d'identità di Manolo Gabbiadini, poi venduto al Southampton, a cavallo fra Novembre e Dicembre del 2016 decise di provare la soluzione del cosiddetto "falso nueve", schierando Dries Mertens al centro di un attacco già di per sè molto mobile e leggero, neanche il più grande sostenitore del belga avrebbe potuto immaginare quello che sarebbe successo di lì a poco. Fino a quel momento, Mertens era sempre stata una solidissima alternativa a Lorenzo Insigne, un giocatore capace di spaccare le partite, subentrando a gara in corso, come pochi altri in Italia.

28 gol dopo, all'inizio di questa stagione Mertens si è presentato ai blocchi di partenza come uno degli attaccanti fantacalcisticamente (e non solo) più appetibili dell'intero panorama nazionale. Le prime undici partite non hanno fatto altro che confermare il trend dello scorso anno, visti i 10 gol ed i due assist messi a referto. Da quel momento in poi, però, in maniera del tutto inaspettata, Mertens si è bloccato, sorprendendo tutti per la seconda volta nel giro di un anno: 0 gol in 9 partite e diverse insufficienze all'attivo. 

Partita saldamente in controllo del Napoli, assist al bacio di Allan e palla solamente da appoggiare in porta. Risultato non esattamente impeccabile, condito anche da una buona dose di sfortuna.

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I motivi alla base di questo momento di appannamento sono molteplici. In primis, è innegabile che l'elevato minutaggio (1715 minuti giocati, dato Opta) abbia inciso, visti soprattutto gli impegni europei del Napoli, sulla condizione di forma precaria con la quale Dries si è presentato in campo in diverse partite fra Novembre e Dicembre. Più volte si è visto il folletto belga toccarsi i flessori della coscia destra dopo uno scatto o riprendere fiato per qualche secondo in più dopo un ripiegamento difensivo. La situazione, da questo punto di vista, è migliorata nell'ultimo mese, durante il quale il Napoli è stato impegnato sostanzialmente su un solo fronte, eccezion fatta per le due partite di Coppa Italia in cui comunque Mertens è stato lasciato a riposto per gran parte della disputa. 

Questo è probabilmente l'errore più grave, in termini di peso specifico, commesso da Mertens negli ultimi tempi. Col risultato in bilico, spara addosso a Sportiello un pallone che avrebbe potuto comodamente appoggiare sul palo lungo. Da notare anche il body language del belga, piegato su se stesso nel momento della conclusione. 

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Un altro fattore che potrebbe aver inciso sul rendimento del belga è l'infortunio di Ghoulam, che, oltre ai fedelissimi Hamsik ed Insigne, aveva proprio in Mertens uno dei destinatari preferiti dei suoi passaggi taglia-linee. Il belga, a dirla tutta, non è stato neanche fortunatissimo in diverse situazioni (vedere il palo contro il Verona o il gol divorato contro il Toro), e la sensazione è che aleggi attorno a lui una nuvola piuttosto estesa di fantozziana memoria che non vuole saperne di schiodarsi da lì. La percentuale realizzativa di Mertens, nonostante i recenti errori, resta comunque discreta (18%), anche se piuttosto lontana da quella dei mattatori del campionato Icardi ed Immobile (qui siamo intorno al 35%). Il dato confortante arriva dal volume di conclusioni, ben 57, del tutto in linea con le performances dei migliori, a dimostrazione del fatto che la sua centralità nel gioco rimane comunque indiscussa e che, una volta superato il periodaccio, dovrebbe tornare a regalare diverse gioie ai fantallenatori e ai tifosi azzurri. 

Mertens e la sfortuna hanno stretto una forte amicizia nelle ultime settimane.

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Sarri, nelle ultime uscite del Napoli, quando interpellato ai microfoni in merito al momento di forma del suo centravanti, ha mostrato a più riprese la sua soddisfazione per il lavoro svolto da Mertens per la squadra e che, dovesse continuare a giocare così, a lui non importerebbe molto del numero di marcature dell'ex PSV. In effetti, sono ben 3 gli assist sfornati da Mertens nelle ultime 3 partite, chiaro segnale che la condizione fisica e mentale è stata ritrovata quasi del tutto. Certo, qualche +1 è un buon antipasto per saziare la fame di bonus dei fantallenatori, ma l'appetito degli appassionati di fantacalcio, si sa, è piuttosto importante e non arriverà mai troppo tardi il momento della portata principale. 

Assist favoloso ad Insigne dopo un'azione spettacolare degli azzurri: qui Mertens mette in mostra la sua elevatissima capacità associativa.

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Il set di movimenti del belga è ormai quello di un centravanti "vero" e non presunto: aggancio spalle alla porta, rotazione intorno a N'Koulou ed il 115esimo gol di Hamsik è servito.

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In tantissimi lo stanno aspettando, ed il buon senso vorrebbe che non li facesse attendere ancora per molto: Mertens è chiamato ad un girone di ritorno ad alti livelli, se vuole portare il Napoli laddove tutti i tifosi si augurano. Un anno e mezzo fa, nessuno avrebbe avuto da ridire se per un paio di mesi si fosse preso un piccolo break dalla vita in area di rigore. Adesso però gli occhi sono tutti puntati su di lui ed il tempo scorre inesorabile...