La Fiorentina non ha ancora dimenticato la finale di Conference della scorsa stagione, quando nei minuti finali il West Ham riuscì a conquistare un trofeo a lungo accarezzato dagli uomini di Italiano. Quest’anno i viola stanno nuovamente percorrendo la giovane competizione continentale (alla sua terza edizione) e i quarti di finale vedranno i toscani impegnati col Viktoria Plzeň, club ceco che rappresenta un avversario da non sottovalutare, ma di certo inferiore alla Fiorentina.

Il Viktoria Plzeň già anni fa fece un brutto scherzo a un’italiana, quando in Europa League i cechi eliminarono a sorpresa il Napoli di Mazzarri, allora secondo in classifica e lanciatissimo verso la qualificazione in Champions, nonché detentore della Coppa Italia. Un esito assolutamente imprevisto alla vigilia del doppio confronto che i partenopei pagarono con una doppia sconfitta (3-0 a Napoli e 2-0 in trasferta).

Il Viktoria nel campionato ceco è terzo, all’inseguimento delle due squadre di Praga. La squadra allenata da Miroslav Koubek vanta un ruolino di marcia di tutto rispetto nella stagione europea. In Conference i cechi sono attualmente imbattuti. E, oltre a fare registrare un’ottima tenuta difensiva nelle partite disputate fino ai quarti, il Viktoria ha anche vinto tutte le gare del suo raggruppamento.

Martin Jedlicka è di certo tra i simboli di un percorso così efficace. Il portiere del Viktoria ha parato due calci di rigore nella doppia sfida col Servette ed è una delle ragioni per cui i cechi fino a questo momento hanno subito poche reti. Un 3-5-2 canonico è il modulo di un impianto tattico che fa fede a una filosofia di gioco che non è alla ricerca di evoluzioni, ma che attraverso un’applicazione elementare e di sostanza riesce a badare alla concretezza.

Rafiu Durosinmi è il principale riferimento offensivo nel reparto d’attacco dei cechi. Molto giovane, ma di personalità, l’attaccante nigeriano sarà il titolare nella doppia gara con la Fiorentina che, di fatto, dovrà stare attenta soprattutto alla compattezza che il Viktoria riesce a reggere in fase difensiva. 

Il Viktoria Plzen può andare fiero di essere l’unica squadra della Repubblica Ceca ad essere in grado di resistere ed opporsi allo strapotere dei due principali club praghesi, ma la caratura tecnica, al di là delle dovute attenzioni di natura tattica e ambientale, non mette in discussione la netta superiorità dei viola. Il passato, così come altri frangenti analoghi, insegna che le gare vanno sempre giocate al massimo della concentrazione e che le competizioni europee non tendono a perdonare cali di tensione.

Tuttavia se la Fiorentina ambisce alla possibilità di giocare nuovamente la finale di Conference, sa di dover tanto rispettare quanto di non temere un avversario che in fondo era tra i più abbordabili alla vigilia del sorteggio per i quarti.