Lunga intervista concessa a "Radio Kiss Kiss" dal centrocampista del Napoli Simone Verdi. Questi i passaggi principali: "Magari in questo momento si può pensare che non sia necessario vincere, vista la situazione in campionato, invece è importante a livello mentale, anche in vista della sfida con l'Arsenal. Sono errori che nell'arco di una stagione ci possono stare, domenica abbiamo l'occasione per riscattarci. Le sconfitte a volte aiutano a capire. Io penso 'Meno male che sia successo mercoledì', perché sono sicuro che nelle prossime gare avremo un approccio diverso. Già domenica, poi giovedì ovviamente le motivazioni non mancheranno".


"All'Europa League teniamo ad arrivare fino in fondo e vincere. Sappiamo che con l'Arsenal sarà difficilissima, ha sempre giocato bene a calcio, è abituata a giocare competizioni europee ad alto livello. Ma noi siamo un gruppo abituato a giocare insieme da tanti anni, anche se sono nuovo, e noi abbiamo capito cosa vuole il mister, che ci aiuterà con la sua esperienza. Dovremo andare a Londra, giocare la nostra partita e non dimenticare che c'è un ritorno al San Paolo. In Champions c'è rammarico per la non-vittoria di Belgrado o la rete del pareggio alla fine di Di Maria, ma questa stagione può ancora cambiare e diventare storica con l'Europa League".

"Ancelotti? E' un allenatore che ti arricchisce in tutti i sensi e ti dà dei concetti di gioco diversi. E' un allenatore di un altro passo, senza nulla togliere agli altri. Uno che vince ovunque vuol dire che qualcosa riesce a dare ai suoi giocatori. Lui vuole vincere qualcosa qui, quest'anno ci stiamo giocando qualcosa di importarci e ci proveremo".

"Ho un contratto al Napoli che mi lega per cinque anni e ho voglia di rimanere qui per dimostrare il mio valore. I giornali sono fatti a posta per scrivere, ultimamente io non avevo dimostrato e forse hanno pensato che volessi andare via, o perché non ho giocato molto, ma non è così. Per arrivare alla Nazionale devo dimostrare qui a Napoli quanto valgo, poi magari arrivasse la chiamata di Mancini. La concorrenza è ampia. Per arrivare in Nazionale bisogna fare davvero bene, ma tutto passa da quello che farò con questa maglia".

"Meret? Ho avuto la fortuna di condividere con lui anche la Nazionale. Avevamo lavorato insieme nei tiri in porta e si vedeva che aveva qualcosa di speciale. Vedendolo qui ho capito che è nato per fare questo mestiere. Avrà tanti anni di Nazionale, ora sta a lui. E' un ragazzo serio, semplice, il futuro è sicuramente dalla sua parte".