Razvan Marin, 24enne regista romeno del Cagliari, ha parlato alla Gazzetta della sua nuova esperienza in Italia sotto la guida di Eusebio di Francesco che lo corteggiava da anni e voleva portarlo in Italia già alla Roma.
Intervista a Razvan Marin sulla Serie A
«Ci piace star qui. Tutto procede bene, squadra forte, gruppo buono, di bravi ragazzi».
Rewind: partiamo dalle origini. Ci racconti un po’ la sua storia calcistica che comincia nella sua Bucarest.
«Ho cominciato nel Pro Luceafarul, ma a 13 anni sono andato all’Academy di Hagi a Costanza, al Vitorul. A 16 anni mi allenavo con la prima squadra e a 17 ho esordito. Sono arrivato giovane in nazionale, a 20 anni. Debuttai segnando (è il mio unico gol) contro l’Armenia e resta ancora uno dei ricordi più belli, insieme ad alcune belle soddisfazioni con lo Standard Liegi dove ho fatto anche l’Europa League».
A Liegi segnava pure tanto.
«Allo Standard calciavo le punizioni. Ero il centro del gioco nel 4-2-3-1, toccavo tanti palloni e quindi tiravo molto di più. Di destro e pure di sinistro. Anche Di Francesco mi chiede di tirare».
Dallo Standard è arrivato l’Ajax come nuovo Frank De Jong. Cosa non ha funzionato?
«Siamo giocatori con caratteristiche differenti, non so se lui sia il migliore in Europa oggi, ma è molto forte. Non l’ho mai incrociato all’Ajax. Mi sono allenato tre settimane con De Ligt. Con l’Ajax firmai a marzo del 2019. Pensi che non mi hanno fatto fare l’Europeo Under 21 in Italia per integrarmi al più presto. Ero felice, con la squadra andava bene. Amsterdam è bella, con tante possibilità, ristoranti, luoghi per camminare».
Intervista a Marin su Pirlo
A proposito di storia, il suo idolo?
«Naturalmente mio padre, Petre. Ha giocato tanto con la Steaua e con la Romania. Ora ha una scuola calcio. Lui è l’esempio. Poi c’è Hagi. Che ha allenato pure papà. Mi ha insegnato ad essere sempre umile e a lavorare sodo per raggiungere gli obiettivi».
Lei che obiettivi ha?
«Giocare nei campionati migliori, la Serie A lo è».
Nel suo ruolo chi ha ammirato?
«Xavi del Barcellona e tanto Pirlo. Sono cresciuto guardando i suoi video su youtube».
Ha giocato cinque partite e vede la Serie A. Chi l’ha impressionata più di tutti?
«Belotti del Torino. Veramente forte. Poi Immobile e Milinkovic-Savic».
E nel suo Cagliari?
«Nandez, Godin, Joao Pedro, Rog, Klavan sono di livello internazionale. Poi vedo giovani interessanti come Carboni e Bruno Conti».