Paolo Dal Pino vuole il ritorno alla normalità. Il presidente della Lega Serie A, intervistato dal "Corriere della Sera", ha parlato in primis della possibile riapertura al massimo della capienza per i nostri stadi, magari sfruttando strumenti efficaci come il vaccino e il Green Pass. Di seguito le sue dichiarazioni.

Sulla riapertura degli stadi

"Il calcio è uno strumento sociale imponente. Lavoriamo insieme con il governo per accelerare la campagna vaccinale e riportare la gente allo stadio. Il calcio è un settore che attrae l’interesse di 38 milioni di persone. La Lega serie A con tutti i 20 club, la Federcalcio, hanno inviato lettere alle istituzioni per chiedere il ritorno al 100% degli spettatori alle partite. Non è una richiesta folle: spingiamo gli italiani a vaccinarsi visto che finora solo il 45 per cento della popolazione sopra i 12 anni lo ha fatto. Il calcio è un volano sociale incredibile e nel momento in cui consentissimo ai nostri fan muniti di green pass di accedere alle tribune, forniremmo un contributo decisivo per mettere in sicurezza tutto il Paese. Riapertura al 50%? Non vedo il motivo di questa eventuale decisione. Siamo orientati sul 100 per cento della capienza".

Sul governo Conte

"Sono costretto ad ammettere che il precedente governo ha dimostrato zero sensibilità nei confronti delle criticità avanzate dalla Lega serie A e dalla Federazione. All’epoca i rapporti erano inesistenti, ora con la sottosegretaria Vezzali sono ripresi, senza contare che nei confronti del ministro Giorgetti c’è grande apprezzamento e la figura di Mario Draghi parla da sola. Le istituzioni devono anche tenere in considerazione che il calcio è un moltiplicatore del Pil. Il successo agli Europei ha contribuito a una spinta in alto dello 0,7% del Pil. Il calcio ha una tale dimensione sociale da essere in grado di creare opportunità di business per le aziende".

Sul Cts

"Sta studiando le richieste di Lega serie A e Federcalcio: siamo in pressing perché il tempo stringe e il campionato inizia il 22 agosto".

Dal Pino (Getty)