Massimo Cellino torna sulla cessione di Sandro Tonali e, in particolare, si sofferma sul mancato approdo all'Inter del centrocampista: "I nerazzurri hanno sbagliato il modo di agire - ha detto il presidente del Brescia in un'intervista sulle colonne del 'Messaggero' - Marotta lo voleva e Conte lo adora. I club che si affacciavano venivano respinti proprio perché c'era l'Inter. Ma anche il ragazzo voleva conoscere il proprio futuro...".

Poi, la scelta di firmare col Milan: "È la squadra che tifa da quando è bambino. L'operazione con loro mi ha fatto doppiamente piacere, ho rispettato una società che ha dato valore ai soldi. Maldini? Ha il dna da Milan e tutti i presupposti per diventare un grande dirigente".

Cellino ha anche sottolineato come l'addio di Tonali fosse di fatto inevitabile per la sua società: "Non mi era mai successo di scoprire un giocatore così forte. Avrei voluto trattenerlo, ma purtroppo il sogno si è infranto con la retrocessione e l'incertezza trasmessa dalla pandemia. Dovevo affrontare la programmazione del Brescia senza rifinanziare la società: rivesto la carica di presidente per professione, mentre altri miei colleghi milionari lo fanno per hobby".

Cellino rivela: "Volevo comprare la Roma"

Infine una battuta sulla Roma: "Avrei visto Sandro più nella Roma: una bellissima squadra, una città calda. Baldissoni tempo fa mi disse che era un loro sogno, ma adesso non conosco chi si occupa del mercato. Avevo un ottimo rapporto con Sensi e conosco molto bene Sabatini. Ricordo ancora l'affare Nainggolan (dal Cagliari alla Roma nel 2014, ndr), è stato fantastico. Mi sento molto legato alla Roma. Per questo, quando ho venduto il Cagliari, avevo il sogno di comprarla e risanarla esaltandone le potenzialità, mediante il mio lavoro e la mia esperienza. Ma è rimasto solo un sogno".

Tonali sta per sposare la maglia del Milan (Getty Images)