Marcello Lippi, ex ct della Nazionale italiana campione del Mondo nel 2006, ha parlato del momento del calcio italiano nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.
Intervista a Marcello Lippi sulla corsa scudetto
Milan primo?
«Ma ora c’è un Milan che finalmente si fa ammirare per organizzazione e qualità. Non è neanche fortunato, il portiere titolare fuori causa, Ibra k.o. a lungo, però sa reagire ai momenti difficili, soffrire, essere umile. Mi piace come gioca grazie anche a un allenatore che combina fantasia e concretezza».
Visto il derby?
«È partito molto bene, ha lottato con grinta, nel finale ha cercato di vincere. Si poteva limitare alla gestione, vista la classifica. Ha la mentalità giusta per competere per lo scudetto fino alla fine».
Nel Milan 2011 c’erano Nesta, Thiago Silva, Pirlo, Gattuso, Seedorf, Ibra. Vietati i confronti?
«Non c’è confronto con nessuna grande di oggi. Nessuna potrebbe schierare una formazione così forte. Non l’Inter, non questa Juve che non è quella degli anni migliori, neanche il Napoli. Oggi tutti si organizzano con le forze che hanno. II Milan ha più determinazione e rabbia di altri».
Ibra uomo del destino? Lui c’era nell’ultimo scudetto.
«Ibra fuoriclasse assoluto, nel significato pieno della parola. Trascinatore, leader, moltiplicatore del valore dei compagni».Intervista a Lippi sugli allenatori
Lei ha detto che Allegri le somiglia. E Pioli chi le ricorda?
«In lui vedo molto Ancelotti e, se permette, gli sto facendo un grandissimo complimento. Ha saggezza, umanità e fantasia quando serve».
Però senza il nome in un albo d’oro, non si viene ricordati…
«Risposta a fine stagione...».
Pioli gioca sempre allo stesso modo e vince. Qual è il segreto?
«Non inventa niente di nuovo perché non ce n’è bisogno, sta semplicemente perfezionando il meccanismo migliore per far rendere al massimo i suoi».Lippi sul Napoli
Che cosa ha il Milan in più e in meno del Napoli?
«Il Napoli ha forse una gestione più costante durante i 90’, mentre il Milan ha grandissimi momenti di pressione e di accelerazione. Il Napoli sa gestire la palla con più regolarità grazie anche a giocatori di altissimo livello e a un signor allenatore, Spalletti, che vedo molto bene, più tranquillo e riflessivo di prima».