L'ex allenatore Fabio Capello, ai microfoni della "Gazzetta dello Sport", ha detto la sua sul Milan del presente e del futuro.

Sul Milan che verrà

"C'è un nodo da sciogliere prima di tutto. Nella seconda parte della stagione al Milan è mancato l'apporto di alcuni giocatori fondamentali, da Maignan a Hernandez, da Tomori a Leao. Ecco, se loro sono i pilastri sui quali il club vuole costruire il Milan del futuro, pensare a cosa fare e come farlo diventa difficile. Io credo che i dirigenti debbano per prima cosa capire se questi big hanno ancora voglia di dare al Milan, o se invece preferiscono andare via. Nella prima ipotesi, bisognerebbe intervenire, ma senza stravolgere. Servono tre colpi: un difensore centrale, un centrocampista e ovviamente il centravanti".

Sulla difesa

"Alla difesa manca un leader? Ho sempre sostenuto che la forza di una difesa è strettamente legata al filtro che fa chi sta davanti. Nel Milan dello scudetto Kalulu e Tomori formavano una coppia formidabile anche grazie al lavoro di Kessie, Tonali, Bennacer. Quest'anno di filtri io ne ho visti pochi... e la squadra ha sofferto molto. Guardiamo chi ha vinto lo scudetto: il centrocampo dell'Inter è nettamente il più forte di tutta la Serie A, è così che hanno dominato il campionato".

Sul centrocampo

"Cosa serve? Personalità, intelligenza. La fisicità aiuta ma non basta, il Milan ha bisogno di un centrocampista che sappia stare in campo e leggere tutti momenti di una partita, specialmente quando la palla ce l'hanno gli altri".

Sull'erede di Giroud

"Se il Milan cerca genialità, deve andare su Zirkzee. Ha qualità, è forte fisicamente e conosce la Serie A. Non avrebbe bisogno di ambientarsi. Ci vogliono poi giocatori pronti, in attacco come negli altri reparti. Il che non significa che si debba puntare su profili anagraficamente poco compatibili con la filosofia del Milan: i giovani pronti ci sono, Thuram ne è l'esempio".

Su Leao

"Ha potenzialità enormi, però non sai mai che partita giocherà. E questo ti fa sorgere dei dubbi: mi sembra impossibile che un giocatore con quelle qualità non abbia la rabbia, l'agonismo che ci si aspetta da lui. Guardate Bellingham al Real... Il suo impatto è stato scioccante. Detto questo, se si fermano Leao e Theo al Milan viene a mancare il 60% della squadra".

Su Pioli

"Nelle valutazioni sul futuro di un allenatore pesano tanti, tantissimi fattori, dagli obiettivi raggiunti alla partecipazione al mercato. Non vorrei essere nei panni dei dirigenti. In ogni caso, i tifosi devono essere riconoscenti verso Pioli: ha vinto con merito uno scudetto inaspettato e ha condotto il Milan in semifinale di Champions League".