Il Napoli è veramente ripartito? Col Toro arriva l’occasione delle tanto attese tre vittorie consecutive. Una sequenza che dall’inizio del campionato si è trasformata in un tabù. Il successo sulla Juventus ha fatto rumore. E la gara coi granata potrebbe addirittura aprire scenari fino a qualche settimana fa considerati quasi impossibili. Anche in vista dell’impegno che pochi giorni dopo deciderà aspetti importanti sia per la stagione in corso che per quelle che verranno.

L’ottavo di finale col Barcellona, di fatto uno spareggio da disputare in trasferta, vale il pass per i quarti di finale di Champions e per avere la possibilità di tentare di ottenere i punti necessari per qualificarsi al mondiale per club. Obiettivo che varrebbe cassa e prestigio. Ma adesso il Napoli deve cercare di scalare i posti necessari a ricandidarsi per un posto in Europa. Il calendario della ventottesima giornata propone sfide significative sia in chiave Champions che Europa League. Ecco che la gara del Maradona potrebbe valere una più che fondata opportunità per guadagnare punti anche su più dirette concorrenti.

Il Torino, che nelle ultime tra gare ha ottenuto soltanto un punto, non avrà di certo voglia di restare a guardare. E la squadra di Juric ha dimostrato ampiamente nella partita di andata di poter mettere in difficoltà gli azzurri. Il 3-0 di Torino brucia ancora per un Napoli che in quel periodo aveva problemi che adesso sembrano poco a poco guarire di settimana in settimana.

In vista dell’impegno di martedì Calzona potrebbe optare per un turnover molto limitato. La partita coi granata è troppo importante per essere “sacrificata” con qualche rischio di formazione di troppo. Mario Rui dovrebbe supportare Kvara sulla fascia sinistra, mentre Zielinski potrebbe partire dal primo minuto per far rifiatare Traorè, quasi certamente titolare col Barcellona. Ostigard giocherà dall’inizio e in attacco Politano completerà il tridente con Osimhen.

Juric dovrebbe affidare il suo 3-4-1-2 a Vlasic davanti alla mediana dove  Linetty e Gineitis dovrebbero partire titolari in posizione centrale. Zapata e Sanabria formeranno la coppia d’attacco per cercare di scardinare la difesa azzurra, ancora col cartello lavori in corso vista la buona tenuta con la Juventus, ma, al tempo stesso, con qualche amnesia di troppo. 

Il Napoli con l’arrivo di Calzona e il rientro di Osimhen ha di certo riassunto quella capacità offensiva in parte più vicina a quella dei tempi migliori, ma il possesso palla è ancora sterile in alcune fasi del gioco e della partita. Questo con una squadra come il Torino, brava nel pressing e nell’aggressività, potrebbe condurre a un vantaggio tattico per gli ospiti. Il Napoli dovrà quindi cercare di verticalizzare di più il gioco e di trovare fraseggi più rapidi e precisi nella fase di rifinitura a ridosso dell’area di rigore, dove spesso gli azzurri sbattono senza trovare soluzioni efficaci.

L’equilibrio del riassetto della squadra non è ancora solido, ma le ultime uscite hanno sicuramente restituito entusiasmo e coraggio a una squadra che aveva smarrito queste due risorse mentali in una maniera che pareva irrimediabile. Il Torino è l’avversario ideale per mettere alla prova un elemento chiamato continuità. E, per certi aspetti, la sfida col Barcellona inizia anche da quella coi granata.