Un anno fa fu la festa. L’attesa di tre quarti di secolo trovava la sua tanto sospirata soddisfazione. Il caso ha voluto che due giorni dopo l’anniversario dello scudetto il Napoli tornasse proprio dove l’ha conquistato. A Udine il gol di Osimhen decretò l’aritmetica. Solo un anno. Eppure sembra un secolo. Perché questo campionato ha causato una frattura tra due Napoli così vicini così lontani.

In Friuli la sfida coi bianconeri per il Napoli potrebbe valere ancora l’occasione per l’Europa League, ma l’andamento degli azzurri non dà garanzie. Il Napoli sembra diventato incapace di vincere. Un comportamento che invece consegna qualche possibilità in più a un’Udinese che ha bisogno di punti. La lotta salvezza è a un punto di svolta e i friulani ci sono dentro fino al collo.

Cannavaro cercherà una vittoria molto importante proprio contro quel Napoli della sua Napoli, la città e la squadra che hanno dato il là alla sua carriera di calciatore culminata col campionato del mondo e il pallone d’oro. Payero e Perez sono squalificati e Joao Ferreira è il favorito per occupare un posto in difesa, così come Zarraga ed Ehizibue sono i candidati principali per una maglia da titolare in mediana e sulla corsia di destra.

Calzona dovrà rinunciare a Kvara, Zielinski, Raspadori, Gollini e l’inutilizzato Dendoncker. Defezioni che potrebbero dare un’opportunità al poco impiegato Lindstrom o a Ngonge schierato come traquartista. Juan Jesus pure è in dubbio, anche se resta favorito per partire titolare, e Ostigard è l’indiziato numero uno per sostituire il brasiliano. Le assenze costringeranno l’attacco del Napoli a poche soluzioni in zona offensiva, con Politano, anch’egli in condizioni precarie, a non poter contare su un cambio di ruolo. 

Al di là delle difficoltà di formazione a causa delle assenze, il Napoli deve ritrovare l’equilibrio in fase difensiva. Con la Roma gli azzurri hanno prodotto molto in fase offensiva e non sono riusciti a evitare il gol nelle poche sortite degli avversari.

Spesso il rapporto occasioni create gol fatti è molto basso, mentre è molto alto quello delle situazioni difensive e gol subiti. A testimonianza di una mancanza di lucidità in zona gol e di una solidità in fase difensiva. Tutti aspetti legati anche alle condizioni mentali di una squadra che non si sente più legata a obiettivi importanti. A Udine regnano grandi ricordi, ma in questa occasione i partenopei faranno i conti con grandi rimpianti.