Sembra strano dirlo, ma vive una serata tranquilla proprio quando meno se l'aspetta. Di fatto non deve compiere parate: salvato dalla traversa sulla sassata di Douglas Costa e dal palo sul destro velenoso di Ronaldo, non può nulla sul gol dello stesso portoghese. Per il resto qualche uscita in presa e poco altro.
Pagelle Verona 23° giornata Verona - Juventus 2-1
Una gara vissuta costantemente con il piede sull'acceleratore. Spinge sulla sua fascia di competenza, pressa alto, si schiaccia sulla linea difensiva quando la Juventus attacca; pericoloso quando va al cross o alla conclusione, ha come unica pecca qualche piccola amnesia difensiva, come quando permette a Ronaldo di battere a rete con un tiro a rientrare: il portoghese nell'occasione prende il palo.
Un'ottima prima parte di gara, nella quale chiude sistematicamente Higuain, che infatti comincia a girare al largo e retrocedere. Meno bene con il passare dei minuti, ha qualche grattacapo in più dopo l'ingresso di Dybala e si fa saltare in un paio di occasioni; nel complesso però riesce a reggere la pressione juventina nel finale e strappare una sufficienza.
Durante la prima mezzora si attacca a Ronaldo e non lo lascia respirare. Poi però il portoghese si scatena, colpisce un palo e ha una grande occasione al 43'; nella ripresa è lui a doversi opporre alla galoppata dell'ex Real Madrid ed esce sconfitto dal duello, non riuscendo a limitare l'avversario lanciato a rete.
Un gol annullato dal VAR al 21', una traversa colpita nel secondo tempo: questa volta la tecnologia lo aiuta, perché il suo colpo di testa trova l'opposizione del braccio di Bonucci per il penalty del 2-1. In difesa è quasi perfetto, riesce a chiudere con grande efficacia e si sgancia anche nella metà campo offensiva.
Meno brillante rispetto ad altre occasioni, deve fare i conti con un Douglas Costa sempre pericoloso, mentre non riesce a sfondare contro Cuadrado. Corre tanto, ma non sempre riesce a essere efficace; ogni tanto poi commette qualche errore di misura.
Rileva Miguel Veloso ma non si sistema nella stessa posizione, giocando invece più avanzato e facendo retrocedere Pessina sulla linea dei centrocampisti. Prezioso per il pressing nel finale di gara, non ha modo di mettersi particolarmente in mostra, però è utile alla causa.
In avanti è il meno brillante. Infatti se si escludono i primi 30', nel corso dei quali il pressing continuo porta il Verona a recuperare un gran numero di palloni e proporsi con continuità nella metà campo offensiva, in seguito il centrocampista fatica a trovare la posizione e non riesce praticamente mai a superare Cuadrado. Esce per lasciare spazio a Pazzini.
Bene nella prima parte di gara, ma la benzina finisce presto. Qualche buona occasione creata per i compagni su calcio da fermo, le solite ottime geometrie e la presenza carismatica in mezzo al campo; quando però le energie vengono meno, comincia a sbagliare qualche pallone di troppo. Juric capisce il momento e preferisce sostituirlo.
Lesto ad approfittare del pasticcio combinato da Bentancur e Pjanic, bravo ad aprire il piattone e battere Szczesny per il gol del momentaneo 1-1. Tanto movimento, grinta, esperienza: il suo acquisto ha sicuramente dato i suoi frutti finora.
Lesto ad approfittare del pasticcio combinato da Bentancur e Pjanic, bravo ad aprire il piattone e battere Szczesny per il gol del momentaneo 1-1. Tanto movimento, grinta, esperienza: il suo acquisto ha sicuramente dato i suoi frutti finora.
La sua posizione in campo è una delle chiavi della vittoria scaligera. Gioca un po' da trequartista, un po' da falso nueve, andando a schermare Pjanic e pressando i portatori di palla della Juventus. A questo aggiunge alcune giocate interessanti, tra le quali un tiro al volo insidioso sul quale i compagni non arrivano per un soffio.
Prova maiuscola del centrocampista, che asfissia le fonti di gioco juventine con il suo pressing selvaggio, smista il pallone e si fa sempre trovare nel posto giusto. È il più fresco dei suoi, non avendo giocato contro la Lazio, e si vede: mentre i compagni hanno un lungo passaggio a vuoto dopo la mezzora, lui non smette mai di correre e di recuperare palloni.
Man of the match, si fa notare poco dopo il suo ingresso in campo per una conclusione che termina docile tra le braccia di Szczesny. La sua freddezza dal dischetto, con il pallone che pesava tantissimo, regala la vittoria all'Hellas Verona: il rapporto tra i gol segnati e i minuti disputati è semplicemente pazzesco.
Man of the match, si fa notare poco dopo il suo ingresso in campo per una conclusione che termina docile tra le braccia di Szczesny. La sua freddezza dal dischetto, con il pallone che pesava tantissimo, regala la vittoria all'Hellas Verona: il rapporto tra i gol segnati e i minuti disputati è semplicemente pazzesco.
Chi si aspettava una squadra stanca dopo l'impegno infrasettimanale è rimasto deluso: il Verona, plasmato dal tecnico a sua immagine e somiglianza, mostra un'energia straordinaria e non si abbatte neppure dopo il gol incassato. Anzi, reagisce e vince meritatamente una partita affrontata con coraggio e fiducia nei propri mezzi.
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