Nulla da fare sui tre gol del Napoli. Tutte le altre conclusioni nello specchio della porta sono piuttosto agevoli: giornata facile per lui, difficile per la squadra.
Pagelle Torino 5° giornata Torino - Napoli 1-3
Salva un gol quasi fatto su Verdi, poi si perde nei meandri del match commettendo tanti falli e sbagliando tanti palloni in uscita. Sarà l'emozione del confronto con la sua ex squadra?
Buona parte di questa partita ce l'ha sulla coscienza lui: disastroso sul primo gol di Insigne, distratto sugli altri due. Mazzarri tende a tenerlo sempre in campo per la sua leadership, ma oggi ne combina un paio davvero grosse.
Incolpevole sul primo gol, quando la palla gli carambola addosso, non riesce comunque mai a prendere seriamente le misure al duo di piccoletti offensivi del Napoli. Forse leggermente in ritardo sul gol che chiude la partita, almeno per oggi non riesce a dare il solito tocco in più.
Quando si allunga la palla sembra uno di quei cavalli pazzi in corsa, ma i problemi seri arrivano quando il pallone deve toccarlo con i piedi, che, si sa, nel calcio sono piuttosto importanti. Sbaglia una quantità di cross allucinante, anche senza disturbo. Confuso dalla scelta di Mazzarri che lo schiera a sinistra?
Uno dei pochi a non mollare mai, anche a partita quasi compromessa. Il numero di volte in cui il Toro si è reso pericoloso si conta sulle dita della mano: quasi sempre lui c'era.
I fischi del suo pubblico a fine partita sono forse ingenerosi, ma la sua non è una partita sufficiente. Non fa niente di catastrofico, sia chiaro, ma non riesce mai ad accendere la luce, lui che è il più tecnico fra i centrocampisti granata.
I fischi del suo pubblico a fine partita sono forse ingenerosi, ma la sua non è una partita sufficiente. Non fa niente di catastrofico, sia chiaro, ma non riesce mai ad accendere la luce, lui che è il più tecnico fra i centrocampisti granata.
Partita ricca di eventi la sua: prima sbaglia praticamente qualsiasi cosa, poi si procura il rigore che si riapre la partita, si sposta a sinistra ed inizia a creare qualche pericolo. Nel complesso comunque insufficiente, ma è uno dei pochi che in fase offensiva entra nella partita.
Partita ricca di eventi la sua: prima sbaglia praticamente qualsiasi cosa, poi si procura il rigore che si riapre la partita, si sposta a sinistra ed inizia a creare qualche pericolo. Nel complesso comunque insufficiente, ma è uno dei pochi che in fase offensiva entra nella partita.
Difficile capire perchè Mazzarri lo tiri fuori: sino a quel momento era stato probabilmente il migliore dei suoi, pur nella sconfitta. I segnali che questo ragazzo lancia sono promettenti, starà al tecnico toscano trasformarlo in un diamante.
Avrebbe voglia di spaccare il mondo e si vede, ma alterna buone giocate ad altre decisamente rivedibili. Si sbatte, suda la maglia ma, nel concreto, non porta nulla alla causa granata.
Il suo rapporto coi rigori è complesso, ed il fatto che ne abbia messo a segno uno è comunque un pro non da poco. In generale, soprattutto nel finale è il più lucido e pericoloso dei suoi, con qualche sportellata su Albiol e sgroppata sulla fascia a testimonianza del tutto.
Entra per dare brio ed ariosità ad una manovra troppo congestionata. Semplicemente non ci riesce, chiuso da un Maksimovic grintoso ed arcigno.
Va bene che il Napoli è un po' la sua bestia nera, ma gli esterni a piede invertito ed i cambi senza molto senso sono farina del suo sacco.
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