Nel primo tempo devia una velenosa punizione di De Paul. Si supera quando respinge il rigore in movimento battuto da Fofana. Nel finale è decisivo per mantenere il risultato.
Pagelle Lazio 6° giornata Udinese - Lazio 1-2
Senza infamia e senza lode. All'esordio stagionale dal primo minuto, mantiene la posizione e difende con ordine. Rare le sue proiezioni offensive.
In difesa tiene a bada un Lasagna poco pungente. Ha il merito di farsi trovare al posto giusto al momento giusto e di sbloccare la partita.
In difesa tiene a bada un Lasagna poco pungente. Ha il merito di farsi trovare al posto giusto al momento giusto e di sbloccare la partita.
Sarebbe anche una prestazione attenta e precisa se non fosse per il finale in confusione: prima concede troppo spazio a Nuytinck nell'occasione che porta all'autogol di Badelj, poi si perde un paio di volte in pochi minuti il diretto avversario in area, gli va bene che i bianconeri non sfruttano le sue disattenzioni.
All'inizio sembra ingessato, ma basta poco per farlo sciogliere. Non si fa intimorire dalla velocità degli avversari, tiene la posizione e si fa valere.
Fa meglio di Lulic, almeno nelle prime fasi del suo ingresso in campo: ingressi puliti, movimenti giusti, si guadagna la punizione da cui nasce il vantaggio di Acerbi. Nel finale cede al nervosismo.
Fa meglio di Lulic, almeno nelle prime fasi del suo ingresso in campo: ingressi puliti, movimenti giusti, si guadagna la punizione da cui nasce il vantaggio di Acerbi. Nel finale cede al nervosismo.
Gestisce tanti palloni, ma si fa notare soprattutto per il lavoro sporco. Nel finale i suoi muscoli sono fondamentali per resistere all'orgoglioso attacco dell'Udinese. Sfortunato nell'autorete che rimette i friulani in carreggiata.
Gestisce tanti palloni, ma si fa notare soprattutto per il lavoro sporco. Nel finale i suoi muscoli sono fondamentali per resistere all'orgoglioso attacco dell'Udinese. Sfortunato nell'autorete che rimette i friulani in carreggiata.
Ci mette un po' a ingranare, ma nella seconda parte del primo tempo si fa notare con un paio di buoni cross (fra cui quello per Parolo, forse la migliore occasione del primo tempo). Si fa ammonire, e sabato c'è il derby: Inzaghi non rischia, e a inizio secondo tempo lo sostituisce.
Molto dinamico. Nel primo tempo scuote i suoi e si propone sulla fascia per crossare. Un suo colpo di testa impensierisce Scuffet. Nel finale, salva su Vizeu, pronto a calciare da buona posizione.
Fino al gol, la sua è una partita da ectoplasma: prova un paio di cambi di passo, ma i difensori udinesi gli massaggiano le caviglie e sembra intimorirsi. Quando la sua partita sembra andare verso una mesta insufficienza, ecco il lampo decisivo per il risultato finale. E un buon finale di partita.
Gioca in un ruolo lasciatogli da Milinkovic Savic: non è il suo, è spaesato e si vede. Resta diversi metri più lontano dalla porta rispetto al solito, non riesce a rendersi pericoloso.
Il suo ingresso non spacca la partita, ma sicuramente fa più movimento e offre più soluzioni ai compagni rispetto a quanto fatto vedere prima da uno spento Caicedo.
Non riesce a incidere, mai. Certo, finché resta in campo la sua squadra non ha la verve dei giorni migliori, ma non fa niente per scuoterla.
Non riesce a incidere, mai. Certo, finché resta in campo la sua squadra non ha la verve dei giorni migliori, ma non fa niente per scuoterla.
Bastano sei minuti per raggiungere la quarta vittoria consecutiva. Non è stata la Lazio più brillante, ma è pure vero che ha rinunciato a Milinkovic Savic e, per più di metà partita, anche a Immobile. Una vitoria cinica, di quelle che a fine stagione fanno la differenza.
Bastano sei minuti per raggiungere la quarta vittoria consecutiva. Non è stata la Lazio più brillante, ma è pure vero che ha rinunciato a Milinkovic Savic e, per più di metà partita, anche a Immobile. Una vitoria cinica, di quelle che a fine stagione fanno la differenza.
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Le pagelle di Fantacalcio®, ovvero le spiegazioni dei singoli voti di giornata, sono realizzate dalla nostra Redazione Giornalistica, con imparzialità e professionalità.
Rappresentano un giudizio complessivo e dettagliato sulla prestazione dei singoli calciatori.