Interrogato dal Corriere dello Sport, il C.T. dell'Italia Mancini ha parlato della possibile convocazione di Quagliarella: "Sto lavorando su un progetto che guarda a due o quattro anni, ma se nel corso del nostro viaggio mi serve un grande vecchio io lo chiamo subito, ma chi entra deve sapere che può uscire anche subito perché i Mondiali sono un obiettivo distante. A marzo iniziano le qualificazioni europee e se sono in difficoltà e Quagliarella continua a segnare uno o due gol a partita come adesso, lo convoco di corsa. Ma Fabio, per questioni anagrafiche, deve sapere che nel lungo periodo non può avere un futuro azzurro". 

Chi invece ne farà parte è Zaniolo: "Lo avevo seguito nell'Under 19, come Tonali. E mi accorsi che aveva delle qualità non comuni per un ragazzo così giovane. Rispetto agli altri, aveva più fisico e qualità. Oggi penso che i fatti mi abbiano dato ragione, è diventato un titolare della Roma. I paragoni con Totti per lo scavino? Per me lui non è Totti ma un interno di sinistra o di destra che può realizzare molti gol. Tonali è destinato al salto di qualità a fine stagione". 

Due i punti fermi: "Bonucci e Chiellini sono i miei Cristiano Ronaldo. Giorgio è impressionante: un difensore implacabile e un uomo vero".

Su Balotelli: "Io ho fatto il possibile, spero sempre che succeda qualcosa in positivo. Negli ultimi mesi ha dato davvero poco. Tornerà in Nazionale solo se lo merita". 

Altri nomi utili: "Cito Meret, Spinazzola, Conti e Inglese che sono stati male. Ci sono Cutrone e Mancini, attendo conferme dai romanisti Pellegrini e Cristante. Intanto ho scoperto Barella: possiede una personalità straordinaria". 

Immobile sotto tono in azzurro "Non è vero che ce l'ho con lui. Ciro ha giocato tanto anche con me. I numeri dicono che è il miglior attaccante italiano, ma la Nazionale non è come la squadra di club: ci sono otto o nove partite l'anno e vanno sfruttate".