di Lucio Napolitano


"Pedro è ancora indietro".

"Pedro è un investimento della società per il futuro".

"Sapevamo che era indietro con la condizione".

"Avrà le sue occasioni per dimostrare il suo valore".

Sono queste le ultime, sibilline, dichiarazioni di Vincenzo Montella in merito a Pedro Guilherme Abreu dos Santos, il bomber brasiliano che a 22 anni ha già segnato 26 gol in Brasile, e che a fine mercato è sbarcato in Serie A (e al Fantacalcio) per cercare gloria anche a casa nostra. I mezzi, il ragazzo di Rio, sembrerebbe averli tutti: punta completa, veloce, potente, gioca benissimo al volo e si incastra bene nelle manovre offensive, anche quelle avvolgenti come quella, tipica, del tecnico viola. 

I problemi, sostanzialmente, sono due: anzitutto la condizione precaria, che deriva da qualche infortunio di troppo. L'ultimo risale a inizio agosto, all'epoca del Fluminense: lesione muscolare importante, che lo ha tenuto fermo tre settimane. Un anno fa si ruppe addirittura il crociato, a soli 21 anni: un dramma, superato brillantemente, che però lo ha tenuto ai margini per mesi. 

Ora Pedro però sembra pronto. Ma non per Montella, che ieri ha ribadito che è indietro di condizione, e quindi non presentabile. Non a caso il suo nome non è stato neanche inserito nella lista dei convocati per la Sampdoria: eppure le sue chances sembravano in rialzo, visto che 4 giorni fa aveva giocato, da titolare, nella Primavera di Bigica oltre un'ora contro l'Inter. Non ancora sufficiente, evidentemente, per farlo rientrare nelle chiamate del tecnico della prima squadra, che però lo aspetta. Realisticamente, potrà essere utilizzato non prima della prossima sosta per le Nazionali: il 21 ottobre la Fiorentina sfiderà il Brescia al Rigamonti, per cui il centravanti potrà utilizzare il prossimo mese per allenarsi al meglio e puntare a stravolgere delle gerarchie che, ad oggi, lo vedono ultimo in graduatoria. 

Già: perché il secondo, non banale, problema, è la sua collocazione in campo. La nuova Fiorentina sta giocando, e discretamente bene - nonostante la vittoria non arrivi da quasi un girone intero di campionato - con l'inedito 3-5-2 che non prevede riferimenti avanzati. Anzi, le punte leggere Chiesa e Ribery anche stasera, probabilmente, terranno fuori sia Boateng che Vlahovic, che si contenderanno una maglia con lo stesso Pedro, pur partendo assai più avanti. Il primo, per l'esperienza e la capacità di "strappare"; il secondo, per la maturità mostrata e la completezza dei mezzi, a scapito della giovane età (è un classe 2000). 

Insomma, chi ha giocato la sua scommessa estiva fantacalcistica su Pedro rischia di averla persa in partenza. 

Per il bomber brasiliano servirà superare non uno, ma ben due muri, prima di provare a mostrare le sue capacità: ce la farà a far ricredere Montella e a soddisfare le aspettative dei suoi fantallenatori?