È stato fortunato Ibrahimovic nella realizzazione del rigore in Milan-Lazio di sabato sera. Il rigore calciato dallo svedese era sì rasoterra e abbastanza potente, ma decisamente poco angolato. Strakosha, il portiere della Lazio, ha toccato il pallone, ma non è riuscito a respingerlo ed è così arrivato il +3 per l'attaccante.

Dinamica però curiosa, perché il portiere dopo aver toccato il pallone con l'avambraccio lo prende di nuovo con il tacco prima che la sfera vada in rete, indirizzata proprio da quest'ultimo tocco. La confusione generata dal doppio tocco del portiere della Lazio ha portato diversi utenti a interrogarsi sul perché non fosse stato assegnato l'autogol a Strakosha, con conseguente rigore sbagliato per Ibrahimovic e tanto di rigore parato dallo stesso portiere. 

L'equivoco è relativo ad una dinamica non poi troppo comune ma che potremmo definire in un certo modo standard in cui ad un rigore che manda la palla sul palo, questa rimbalza lontano dalla linea ma poi inverta la rotta dopo il tocco, generalmente di schiena, del portiere e si insacca. In questi casi sarebbe previsto il -2 per il portiere e -3 per il rigorista poiché il palo avrebbe bloccato il tiro di rigore e fatto cominciare una nuova azione.

Nel caso in esame, e cioè quello relativo a Strakosha - Ibrahimovic, non c'è però nessun palo che, in un certo senso, faccia ricominciare l'azione. Il doppio tocco del portiere, semplicemente, è da considerare come un'unica giocata dello stesso, un solo tentativo di parata, nonostante dopo il primo tocco la palla sembrerebbe destinata a viaggiare lontano dalla rete. Ed è assodato che un tocco dell'estremo difensore su un tiro destinato in porta faccia assegnare il gol al tiratore e non c'è dubbio che il rigore di Ibrahimovic fosse indirizzato verso la porta