Per gli appassionati più puri, Riccardo Zampagna non è stato solo un giocatore di calcio. Per anni il suo essere schierato ideologicamente, la sua veste di bomber operaio perchè nato a Terni, figlio di una lunga gavetta e di un metalmeccanico impegnato e prosciugato dalle acciaierie, lo hanno reso simbolo di valori ben precisi, soprattutto perchè "normali" e quotidiani , nei quali era facile, ai più, riconoscersi. Eppure oggi, senza però avere nessun tipo di rimorso e tanto meno rimpianto, dice a Fantagazzetta: "Non voglio più parlare di politica, non pubblicamente. La mia vita adesso è incentrata sul calcio e la famiglia". 

L'attaccante si è ritirato nel 2010, dopo una lunga carriera che lo ha visto girare tutta l'Italia, da Nord a Sud. Ha iniziato a segnare in Serie D, nella Pontevecchio, fino alla Serie A dove ha vissuto le sue stagioni migliori con la maglia del Messina, 2004-2006, e dell'Atalanta, 2006-2008. A Terni è tornato nella stagione 2003 e 2004, ma l'ultimo club nel quale ha giocato è stata la Carrarese. Classico centravanti all'italiana, ariete dalla stazza importante, in totale ha segnato 28 gol in 77 presenze in A e 99 in 256 di B (fonte "Transfermarkt"). 

Al Messina, contro Nesta (Getty)

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#1 - La tua vita adesso: cosa fai, dove vivi, come si sviluppa la tua giornata?
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Vivo a Terni e alleno la "Trasimeno", la squadra di Castiglion del Lago, nel perugino. Avevo aperto un'attività, ma adesso è chiusa, sono un allenatore a tempo pieno. Da calciatore, mai avrei pensato di fare il tecnico. La decisione la presi grazie ad un amico, che purtroppo oggi non c'è più. All'inizio fu una sfida e iniziai con una panchina di Prima categoria, che non era troppo impegnativa ma mi andò molto bene. L'esperienza mi piacque moltissimo e così ho scelto questa strada".

#2 - I social network: li usi? Se sì, quali? Che rapporto hai oggi con i tifosi, tanto nella vita reale quanto a distanza, mediante la rete?
"Non ho aperto nessun account, non mi appassionano. Mi limito solo a leggere qualcosa d'interessante. Non escludo nulla, ma al momento non credo cambierò idea sul loro non utilizzo.
Il rapporto che ho oggi con i tifosi è pari a quello di quando giocavo: bellissimo. Mi contattano da tutta Italia, dalla Lombardia alla Sicilia. Ne sono contento, vuol dire che ho lasciato loro qualcosa di significativo". 

#3 - Una squadra, un compagno, un allenatore e un Presidente che ti è rimasto nel cuore
"Devo nominarne più di una di squadre. Il Messina mi ha lanciato nel calcio che conta. L'Atalanta mi ha dato tanto, sono molto legato a Bergamo e al rapporto con i tifosi. L'allenatore è Stefano Colantuono: da lui ho imparato molto, non solo sul campo, ma soprattutto sul piano umano. Ora che sono tecnico pure io, è il mio punto di riferimento, lo sento spesso. Il compagno è Cristiano Doni, un ragazzo eccezionale. Il presidente è invece Pietro Franza del Messina". 

#4 - Quale l'aneddoto calcistico più folle, curioso, strano della tua carriera?
"Ne ho due. Il pallonetto alla Roma, che è stato il mio primo gol in Serie A al debutto (il 19 settembre del 2004, Messina-Roma 4-3 ndr). Il pallonetto fu un gesto tecnico da evitare in quel determinato frangente, ma lo volli fare e lo feci. 

L'altro riguarda la premiazione agli "Oscar del calcio 2007" per la rete a Firenze, votata come la più bella dell'anno. Kakà e Ronaldo mi fecero i complimenti, dicendomi che avevo segnato un gol pazzesco, mai e che mai erano riusciti in qualcosa di simile".

#5 - In carriera chissà con quanti moduli di gioco sarai stato impiegato. Ma qual è il tuo preferito e perché?
"Il 4-3-3, punta centrale nel tridente. Mi piacevano molto il modulo e il ruolo, dove davanti avevo libertà e possibilità di "fare a botte" coi difensori. Da allenatore, penso solo a quello migliore, in base ai giocatori di cui dispongo. E' molto cambiato il ruolo della punta oggi, è chiamata a fare altri compiti, non c'è più il classico ariete, lo scassinatore d'area, ma credo serva essere bravi a interpretare entrambi i ruoli. A me piace molto Lapadula, per esempio". 

#6 - Qual è il gol che avresti voluto segnare nella storia del calcio?
"Non ho mai potuto fare un gol nel derby tra Terni e Perugia, mi sarebbe piaciuto tanto. Allora mi accontento di quello segnato al Brescia, con l'Atalanta".

#7 - C'è un rimpianto nella tua carriera? Oppure qualcosa che hai fatto ma che se tornassi indietro cambieresti?
"No. Sono a posto così".

#8 - Primo consiglio ai fantallenatori: un portiere su cui puntare questa settimana
"Donnarumma".

#9 - Secondo consiglio ai fantallenatori: un difensore su cui puntare questa settimana
"Barzagli".

#10 - Terzo consiglio ai fantallenatori: un centrocampista su cui puntare questa settimana
"Borja Valero".

#11 - Ultimo consiglio ai fantallenatori: un attaccante su cui puntare questa settimana
"Cutrone. Tanto giovane e tanto bravo".