Il calcio italiano trema, sta vivendo uno dei momenti più particolari dell'intera storia, la pandemia Coronavirus sta mettendo in ginocchio anche questo settore probabilmente poco focalizzato dalle istituzioni: è questo il pensiero di Paolo Dal Pino, presidente della Lega Serie A, che ha rilasciato un'interessante intervista a Il Corriere della Sera proprio relativamente ai temi di cui sopra. Leggiamo insieme i passaggi più interessanti.

Sulla richiesta di aiuto al Governo

"Il calcio è innanzitutto un'industria primaria dell'entertainment, un prodotto che compete a livello globale. Un fenomeno attorno a cui si coagula l'interesse di 30 milioni di persone. Il calcio non è solo star, campioni, ingaggi milionari, ma un movimento che coinvolge 300 mila lavoratori complessivi. La demagogia, il populismo e la superficialità dei giudizi vanno messi da parte. Il calcio ha un linguaggio universale, perciò chiedo al Governo che possa ragionare di sistema".

Dal Pino con Gravina (getty)
Dal Pino con Gravina (getty)

Sul possibile disastro economico finanziario

"La prima sono i ristori per i danni sofferti dal calcio a causa delle misure restrittive imposte dal Governo. La seconda la richiesta ai ministri interessati affinché si lavori insieme. Sulla riforma dello Sport non siamo stati nemmeno consultati, parliamoci per cortesia. Condividiamo tavoli di lavoro. La terza è l'attenzione al valore che il calcio possiede e che la politica non immagina neppure: in Italia per la dimensione sociale che ha, all'estero come veicolo di comunicazione. Così andiamo verso il disastro economico finanziario, siamo vicini".

Sui playoff in Serie A in caso d'ulteriore emergenza

"Parlo tutti i giorni con Gabriele Gravina. Abbiamo più simulazioni sul tavolo: spero che il campionato si possa concludere regolarmente, se invece intervenissero altri fattori e una sospensione del torneo fosse necessaria, l’assemblea si esprimerà sul cambio di format".