Antonio Mirante, portiere della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai taccuini di Sportweek. Queste le parole dell'estremo difensore dei giallorossi.

SKY-VIDEO
Contenuto non disponibile

Sulla titolarità alla Roma

"Io con Fonseca non ho mai parlato, non mi aspettavo di essere titolare alla prima di campionato. So di avere accanto un portiere bravo, giovane, ambizioso e che la Roma ha pagato parecchio, 28 milioni. Era impensabile prevedere che mi sarei ritrovato titolare già all’inizio della stagione, anche se qualche partita, con Ranieri prima e Fonseca poi, l’avevo messa insieme. Impegno e fortuna mi hanno permesso di essere dove sono oggi, ma le trappole sono dietro l’angolo".

Sul futuro

"Futuro? Ho il contratto in scadenza, non farò problemi neanche su questo. Io mi vedo ancora giocatore per più di qualche anno".

Sul rapporto con Pau Lopez

"Non c’è stato bisogno di chiarirsi. Siamo due persone intelligenti. Ho sempre avuto ottimi rapporti coi miei colleghi, sia quando giocavo, sia quando stavo in panchina. Mi piace pensare che quello che ho di fianco sia un compagno e non un avversario. Il portiere è un ruolo di sofferenza, soprattutto durante la settimana. È evidente che ci sono delle gerarchie, come è evidente che, quando è arrivato Pau, io avevo finito la stagione da titolare, tanto da conquistare la Nazionale. Avevo voglia di continuare a giocare, eppure ho accettato di scivolare di nuovo all’indietro. Alla mia età non posso permettermi atteggiamenti sbagliati verso la società, l’allenatore, i compagni. Lamentarsi, rosicare… No. La chiave per mantenere un buon rapporto con l’altro portiere è la competizione. Allenarsi alla grande, come sta facendo Pau in questo momento".

Su Dzeko

"Lui è paziente, comprensivo, ma sa essere anche duro. Di Edin mi colpisce la professionalità, venuta fuori anche nell’ultimo periodo, quando poteva sbandare dopo tutte le voci che lo volevano alla Juve e invece si è confermato quello di sempre, arrivando a Trigoria per primo e uscendo per ultimo. Lui ci tiene alla Roma. È qui da cinque anni e sente la responsabilità di quello che rappresenta. Nessuno di noi vuol fare brutta figura, soprattutto verso l’esterno. Più vai avanti con l’età, più senti l’esigenza di lasciare una buona impressione nelle persone. Sotto questo profilo i calciatori stanno cambiando. Sono più attenti alla loro immagine, nel senso professionale del termine".

Mirante Roma (Getty Images)
Mirante Roma (Getty Images)