Mimmo Criscito, difensore e capitano del Genoa, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. L'ex Zenit ha toccato diversi argomenti, anche quello delle dimissioni di Cesare Prandelli.

Intervita a Mimmo Criscito su Prandelli ed i tifosi


Come valuta la vicenda-Prandelli?
«Non è solo un discorso di affetto o riconoscenza. Quando nel 2011 partii per la Russia, dissi che era un arrivederci. Là stavo bene, anche se resto fiero della scelta compiuta. Prandelli? Conosco bene il mister, ci ha allenato due stagioni fa. Non è un allenatore disposto a mollare, lavora con passione. Se così ha deciso, penso che fosse davvero stanco. Una scelta da rispettare, e non facile da prendere avendo dovuto lasciare proprio la Fiorentina».


Essere leader in questo Genoa, logora?
«Ti toglie qualche energia mentale, ma non è un ruolo faticoso. Qui è nato il calcio in Italia, per me è solo orgoglio».


Gol?
«Dipende tutto dal senso di appartenenza. Quello si acquisisce con il tempo: io sono arrivato qui a 14 anni, e cerco ogni giorno di essere un esempio anche fuori dal Genoa».


Il 9 maggio potrebbe diventare il terzo genoano più presente di sempre nel massimo campionato.
«Alla fine nella storia restano solo le salvezze del Genoa. A quella puntiamo. E in fretta».

Intervista a Criscito su Ballardini


Ballardini?
«Il mister ha inciso tanto. Il cambio di allenatore certifica il fallimento di quanto fatto prima da parte di tutti. Ha pagato l’allenatore, cioè Maran. Il nuovo mister ha portato qui la sua energia, la conoscenza del calcio e della piazza. Siamo contenti del nostro percorso».


Con lui, 24 punti in 15 gare.
«Il suo principale merito è stato quello di lavorare sulla nostra testa. Il resto è stato una conseguenza».


La salvezza a…
«Serviranno una quarantina di punti, come al solito. Ma, soprattutto, farei notare che restare in A dipende da noi: siamo padroni del nostro destino. Ora dimostriamolo».

Equilibrio in coda?
«Concordo. Penso agli organici importanti di Cagliari, Torino e Parma. Ma è meglio guardare al nostro campionato, non a quello degli altri».

Criscito sul mercato di gennaio


Mercato, chi ha fatto la differenza?
«Strootman. Non parlo di una sorpresa, però di un esempio sì, anche per il sottoscritto. Ha alle spalle una carriera importante e da vincente in Europa e in nazionale. Eppure s’è presentato a Pegli con umiltà, mettendosi subito a disposizione. Una grande persona».

 

Criscito (Getty)
Criscito (Getty)