La ribalta del Milan, il primo gol in Champions League, la sua storia umana che può essere d'ispirazione per molti: Junior Messias ne ha parlato intervistato da Carlo Pellegatti per StarCasinò Sport.

Junior Messias sul gol all'Atletico Madrid

“È stato bellissimo. La palla era morbida, avevo solo il portiere davanti, mi sono detto: Qua faccio gol. È stato un momento bellissimo. Ho avuto modo di pensarci perché la palla è arrivata proprio morbida, ho avuto il tempo per saltare nel modo giusto e fare gol. È stato emozionante”.

Messias: "Voglio vincere con il Milan"

“C’è stato un periodo di difficoltà a causa degli infortuni. Magari in allenamento non stava andando bene, ma mister Pioli è venuto da me e mi ha detto: “Guarda che tu sei forte, stai tranquillo”. Mi ha dato una spinta in più. Giocare con Ibrahimovic? Ibra è un grande. Quando sono in difficoltà sul campo do la palla a lui, tanto non la perde mai... Mi fido sempre di lui. L’obiettivo è vincere con il Milan. Poi c’è la nazionale, mi piacerebbe giocarci e vestire quella maglia lì. Adesso l’obiettivo principale è vincere col Milan".

Junior Messias sull'arrivo al Milan

"Il Milan è una squadra che ho sempre ammirato. Fin da piccolo me ne sono innamorato vedendolo giocare. Adesso sono qua, sono fiero di essere qui. Arrivare ad un club così è per pochi. Ero un po’ teso. Arrivare qua all’ultimo è stata una cosa bellissima, la notizia mi è arrivata alle due di notte. Non avevo ancora dormito e non sono riuscito a dormire. Poi il giorno dopo, piano piano, mi sono trovato nella realtà. Essere un esempio in qualcosa? Non lo so, magari un esempio di vita. Ti dico la verità, il calcio è un mondo diverso da quello reale che c’è fuori. Lì ci sono persone che soffrono, che si alzano alle 5 di mattina e rientrano a casa alle 8 di sera. Magari alcuni non hanno vissuto questo. Non è facile la vita fuori dal calcio. Magari da piccolo inizi a giocare e il calcio ti dà la possibilità di avere una vita migliore, una vita diciamo lussuosa che tanti non hanno. Capire quello che sono gli altri, che vivono in quel mondo parallelo a questo”.