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Lunga intervista a 23 per Sky Sport di Paulo Fonseca: il tecnico della Roma in uscita ha parlato di Mourinho, del suo biennio in giallorosso e delle difficoltà con il cambio di società.

Roma, l'eredità di Fonseca

"Sono sereno e tranquillo, ho sempre dato tutto per la Roma che è sempre stata il mio primo pensiero e dei giocatori. C’è stato un grande rapporto con tutti, questo è importante. Prima di tutto ho la consapevolezza che le scelte che ho fatto sono state per la Roma. Lascio una squadra con un’identità di calcio positivo ed offensivo, penso che sia importante dirlo: tutti dicevano che il nostro calcio era attraente. E lascio una squadra con molti giovani per il futuro".

Roma, il bilancio di Fonseca

"Il primo anno è stata una stagione molto positiva, ero arrivato con tanti giocatori e un direttore sportivo nuovo che poi ha lasciato il club. Sono onesto: Gianluca Petrachi ha fatto un grande lavoro, è un grande professionista. Mi ha appoggiato e ho imparato molto con lui. Non dimentichiamo il periodo più delicato con il cambio della società. Nella seconda stagione, fino a marzo, eravamo tra le prime quatto della classifica prima dei problemi di squadra da gestire a causa dei tanti infortuni. E in semifinale in Europa League avevamo tre giocatori in meno a centrocampo. Non è una scusa, ma è successo anche a Liverpool e Bayern Monaco quando ci sono state assenze pesanti".

Fonseca e il rapporto con Dzeko

"Non è il tempo di ritornare su cosa è successo, abbiamo risolto. I problemi ci sono in tutte le squadre. Io e la società gli abbiamo tolto la fascia di capitano, ma come professionisti abbiamo parlato e risolto. Se abbiamo pagato il contrasto con Dzeko? No, non è stato un problema per la squadra".

La fine del ciclo a Roma e l'addio di Petrachi

"Non c’è stato un momento preciso in cui ho capito che non sarei rimasto a Roma, ma con l'avvento della nuova società era facile capire ciò che sarebbe potuto succedere. Per me è un processo normale. Con Thiago Pinto, a gennaio, abbiamo parlato molto in modo diretto. Ho capito subito che questo ciclo era finito. La fiducia non era la cosa importante. Il momento più difficile è stato quando Petrachi se n’è andato. Ero da solo a gestire la squadra, senza appoggio. Ho avuto un buon rapporto con Thiago e la fiducia del presidente mentre prima, quando ero solo con la squadra, è stato un problema".

Roma, Fonseca sull'arrivo di Mourinho

"Non vince da tanto ma ora è in crescita con una nuova società che sta costruendo un buon futuro. L’ho sentito? Ci siamo scambiati un messaggio, lui ha avuto parole oneste. È un grande allenatore e gli auguro tanto successo a Roma".

Paulo Fonseca (Getty Images)
Paulo Fonseca (Getty Images)