Fabio Liverani, allenatore del Lecce, ha rilasciato una lunga intervista ai taccuini della Gazzetta Dello Sport. Queste alcune delle sue dichiarazioni.

Lecce, queste le parole di Liverani

"La vita corre insieme alla morte: una partita crudele, che lascia senza parole. Che aggiungere? Le sconvolgenti immagini delle bare di Bergamo esprimono la nostra impotenza. Qui a Lecce, per fortuna, la quarantena scorre senza sussulti. Ma siamo vicini a chi soffre“.

Sui tamponi e il taglio degli stipendi

“Aumento dei calciatori positivi? Io dico che prima di ripartire sarà bene che tutte le squadre si sottopongano ai tamponi. Non entro nelle recenti polemiche ma a Lecce, come in altre città, non sono stati fatti i test: le norme lo vietano.

Taglio stipendi? Ciascuno di noi deve fare la sua parte in questo momento delicato, quindi non mi spaventano i sacrifici economici. Attenzione, però, a tutelare i professionisti delle serie minori, lì i guadagni sono risicati“.

Sul campionato del Lecce

“Nel ritorno abbiamo fatto 10 punti, cresciamo. I nuovi hanno dato tanto, ma possono fare meglio: sia Barak che Saponara possono darci un grande aiuto. Credo nella salvezza. Subiamo tante reti, ma siamo anche quelli che segnano di più a fondo classifica. Dobbiamo attaccare per dare il meglio“.

Sulla carriera e su Guardiola

“Non penso alla mia carriera. Ora c’è solo la salvezza. Non ho altro in testa. Mi ispiro a tutti e nessuno. Guardiola è il più innovativo, non lo scopro io. Io rincorro il bel gioco, cercando il meglio dai miei. Sempre con i piedi per terra“, ha concluso l’allenatore del Lecce.

Liverani (Getty Images)