Romelu Lukaku, attaccante dell'Inter, ha rilasciato una bella intervista ai microfoni di Tiki Taka, programma condotto da Pierluigi Pardo in onda su Italia 1. Queste le sue dichiarazioni.

Inter, le parole di Lukaku


 Conte? L’ho affrontato la prima volta in un’amichevole, Belgio-Italia, a Bruxelles. E ho notato che giocava con due punte davanti, Eder e Pellè, che avevano avuto molte occasioni. Ho capito che con il suo modo di giocare avrei avuto molte possibilità di segnare e che avrebbe esaltato il mio gioco molto fisico. Dopo quel match ci ho parlato, lui mi ha detto che sarebbe andato al Chelsea ma io non avevo possibilità di raggiungerlo. Così gli ho detto che se fosse andato da un’altra parte in futuro l’avrei seguito.

Serie A? Campionato diverso, qui i difensori stanno sempre tutti sul pezzo. Tatticamente sono preparati per affrontare gli attaccanti. E anche gli allenamenti sono differenti qui, si punta molto sul fisico. I primi due mesi sono stati difficili ma pensavo sempre al futuro, a quello che potevo diventare: sono giovane e voglio lavorare ancora di più per migliorare. In Inghilterra molte partite sono simili, qui ogni sfida è diversa, puoi non vincere anche gare in cui concedi solo un’occasione come è successo a Firenze e a Lecce.

Lautaro Martinez? Prima di arrivare ho visto un’amichevole dell’Inter ad Appiano e avevo visto il modo in cui giocava Lautaro e ho pensato che se avessimo giocato bene insieme avremmo potuto aiutare la squadra. Quando sono arrivato l’ho chiamato e siamo diventati subito amici, anche perché io parlo anche lo spagnolo e in campo comunichiamo così".

Su Ibrahimovic e Ronaldo...

Zlatan? Sarà bello affrontarlo. È un campione, un grande professionista che lavora sempre. Per me che lo conosco è normale che lui faccia queste cose a 38 anni. Ho grande rispetto per lui, a Manchester mi ha dato tantissimi consigli, fin dal primo giorno. Scudetto? La Juventus è una buona squadra, sono i campioni in carica e ho rispetto per Ronaldo. Sarà una bella sfida fino alla fine e vedremo chi vincerà.

Razzismo? La vita qui in Italia è bellissima, io e la mia famiglia stiamo bene a Milano. Solo allo stadio ho assistito a questa cosa, spero sia stata la prima e l’ultima volta. La campagna di sensibilizzazione dell’Inter (BUU, Brothers Universally United, ndr) è molto bella e io continuerò a dire le cose perché il calcio in questo Paese è importante e noi giocatori dobbiamo impegnarci per migliorarlo”.