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Paolo Castellini, agente di Giorgio Scalvini (che insieme a Fausto Pari e la TMP Soccer di Tullio Tinti gestisce gli interessi del difensore dell'Atalanta, ha parlato nel corso di un'intervista concessa a Tuttoatalanta. Diciassette anni, Scalvini ha esordito in Serie A per la prima volta nella sfida contro l'Udinese.

Intervista all'agente di Scalvini

Esordio?
"È una soddisfazione grande, dico la verità. Anzi, grandissima. Ho un rapporto privilegiato con la famiglia oramai da anni, perché giocava con mio nipote a Brescia. Lui è rimasto in Primavera con le Rondinelle, mentre Scalvini è arrivato all'Atalanta. Così è nata la collaborazione, con la fiducia della famiglia. Non ho meriti, quello che si sta guadagnando è grazie a se stesso e all'Atalanta. Non è un giocatore che ha bisogno del procuratore, gli posso aver dato consigli e sostegno, ma non è uno di quelli che ti chiama perché si è svegliato con il piede sbagliato. È un ragazzo di un'intelligenza impressionante. Quello che si è guadagnato è frutto di tanti sacrifici".

Intervista all'agente di Scalvini sui paragoni

Nell'Atalanta sono cresciuti tanti difensori come Bastoni, Caldara...
"Non voglio rispondere a questa domanda, ma utilizzerei le parole di quelli che lo vedono tutti i giorni. Gasperini, Antonio e Luca Percassi, i dirigenti. In ogni intervista hanno sempre usato parole importanti per lui. Io posso dire che è fortissimo, ma per la nostra agenzia tutti i nostri calciatori lo sono. Sarei di parte. Nei fatti chi lo vede giorno dopo giorno ne parla bene, anche i giocatori stessi hanno molta stima nei suoi confronti. Ha 17 anni, ne deve ancora fare 18, ha tantissima strada davanti. Per lui è un inizio".

Lo ha visto a fine partita?
"Per cinque minuti, è lo stesso di sempre, non di molte parole. L'esordio in Serie A non gli ha cambiato la vita, ieri. Sicuramente è un riconoscimento grandissimo e ripeto, il merito è suo, del club e della famiglia. Il resto viene di conseguenza".

L'agente di Scalvini sulla prova del calciatore

Ha giocato discretamente contro Forestieri.
"È entrato bene, andando a prendere alto l'italoargentino, gli ha anche portato via palla e l'arbitro ha fischiato fallo che, secondo me, non era. Stava già ripartendo. Credo che Gasperini non regali nulla, come è giusto che sia. Se ti mette in campo per due minuti significa che lo meriti. So che è sereno, tranquillo, perché tolto qualche messaggio di saluto, qualche chiamata ogni tanto, è il classico ragazzo che non ha bisogno di nulla".