Massimo Roj, architetto e presidente di Sportium, ha parlato nel corso di un'intervista concessa al Corriere dello Sport dopo aver ottenuto il via libera dalla società di Tommaso Giulini per la progettazione del nuovo stadio.

Nuovo stadio Cagliari, l'intervista a Roj

Lo stadio nascerà nello stesso sito dove sorge tuttora il vecchio Sant’Elia 

«Un messaggio ai tifosi del Cagliari? Prima di tutto “Forza Casteddu”. Poi spero che ad aprile possa essere pronto il progetto definitivo per poi passare alla gara per il nuovo stadio. E di ritrovarci a fine anno al vecchio Sant'Elia per iniziare con i lavori».

A che punto è il progetto?

«Abbiamo rivisto il preliminare e lavorato per affinarlo e migliorarlo, di concerto con l'Amministrazione, con la quale visto il periodo storico inficiato dalla pandemia si è deciso di lavorare solo sullo stadio e non sul centro commerciale».

Questo cosa comporta?

«Abbiamo dovuto ribilanciare il tutto, partendo dal fronte Est che aveva incastonato nelle tribune l'attività commerciale. Il lavoro si è concentrato sulla parte esterna legata agli accessi e gli elementi delle parti comuni anche perché è stato posto in essere dall'amministrazione cittadina un nuovo Piano Guida del quartiere Sant'Elia al quale abbiamo dovuto adeguare il progetto».

Nuovo stadio Cagliari, ecco i tempi

C'è stato uno slittamento nei tempi?

«Un po' di tempo è andato via ma non ci siamo persi d'animo perché abbiamo approfittato per affinare la parte dell'albergo che resta parte integrante dell'impianto, ragionando su possibili integrazioni».

Questo potrebbe creare problemi sul Piano Finanziario dell'intera opera?

«Quello commerciale è un tema delicato soprattutto alla luce degli strascichi che il Covid lascerà. Il Piano Economico-Finanziario va rivisto perché la Legge Stadi ne impone la sostenibilità. A nostro modo di vedere, uno stadio integrato deve poter offrire alla popolazione anche servizi e funzioni non solo nei giorni delle partite. In tal senso interviene il ruolo dell'architetto».

Ora che succede?

«Siamo in attesa che il Comune approvi la variante urbanistica per passare alla fase del progetto definitivo da mettere in gara. Una volta ricevuti tutti i via libera, avremo bisogno di due mesi per sviluppare il progetto nella sua interezza».

Nuovo stadio Cagliari, differenze con Firenze

Preoccupati per lo stop del nuovo stadio a Firenze?

«L'Italia è un paese unico, un museo a cielo aperto. Comunque ci muoviamo, troviamo cose spettacolari e stupende, ma a volte diventiamo quasi ossessivi nel voler conservare. Giusto preservare lo storico, ma altrettanto giusto demolire il vecchio che è superato, è energivoro e ha le potenzialità di trasformarsi in qualcosa di diverso se viene abbattuto e ricostruito. Mantenere tutto non si può soprattutto se parliamo di impianti che, dopo quasi un secolo, sono ormai passati. E se sono stati trasformati stadi davvero storici, non vedo perché non lo si possa fare con gli altri».

In pratica quello che avete in mente per il vecchio Sant'Elia.

«Esatto. Oggi la tecnologia e gli studi impiantistici ci portano a pensare che gli stadi, come tutti gli edifici, devono essere sempre più efficienti e meno consumatori di energia. Ad esempio, è importante che io possa ricostruire il nuovo stadio utilizzando tutto l'inerte che viene dalla demolizione del Sant'Elia».

 

Giulini (Getty)
Giulini (Getty)