Si tratta di una strana storia di calciomercato che coinvolge la Roma. Sull'affare che ha portato Ante Coric a Trigoria indagherebbe infatti la Guardia di Finanza. Un acquisto che alla Roma è costato circa 8 milioni di euro, per una riuscita sportiva che, al momento, risulta nulla. Una storia, stando a quanto riportato da Repubblica, dove i soldi della compravendita passerebbero per curiose mani e fanno ancor più curiosi giri.

Roma indagata per la trattativa Coric: i dettagli

Tutto ha inizio dalla figura del mediatore della Roma in quest'affare, Giuseppe Cionci. In un'informativa della Finanza di Roma viene identificato come rappresentante "della società Cornersport Management Srl", ma come riporta Repubblica, ne parla anche Salvatore Buzzi, il celebre indagato nell'inchiesta del 'Mondo di mezzo' scattata a Roma per la vicenda 'Mafia Capitale' che lo definisce uno degli uomoni di Nicola Zingaretti. In quel momento le autorità italiane e quelle croate hanno cominciato una collaborazione che avrebbero evidenziato come nelle classe del club che Coric lo ha ceduto, si siano fermati solo 2 milioni di euro. I restanti vengono spacchettati tra Dubai e Cipro, anche se non è chiaro nella disponibilità di chi.

Roma-Coric, le ipotesi di reato

La prima ipotesi avanzata dagli addetti è quella di un’operazione di riciclaggio di denaro: qualcuno avrebbe fatto in modo che la Roma pagasse all’estero il cartellino del giocatore con un valore gonfiato per poi vedersi restituire il surplus in nero. La seconda ipotesi è invece quella "politica" ed ha appunto a che avrebbe a vedere con il doppio ruolo di Cionci. Aspirante agente di mercato, ma contestualmente amico di Zingaretti, come riportato da Repubblica, fu prodigo di rassicurazioni in quella primavera del 2019 sul destino del progetto di autorizzazione dello stadio in Regione.

Roma indagata per l'acquisto di Coric (Getty Images)
Roma indagata per l'acquisto di Coric (Getty Images)