Gianni Nanni, rappresentante dei medici di A nella commissione della Federcalcio, ha parlato della risalita dei contagi soprattutto nel mondo del calcio nel corso di un'intervista concessa al Corriere dello Sport.

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Leggerezze da parte dei calciatori? 
«Indubbiamente sì. Magari non tutti, ma qualcuno sicuramente sì. Però una buona parte ha fatto cose un po’ troppo alla leggera. Non è che una volta finito il campionato sono finite anche precauzioni, le disposizioni di sicurezza, la attenzioni di prima. Capisco che magari si abbassino un po’ le difese, ma da lì al liberi tutti no, eh. Non bisogna essere leggeri su questo argomento». 
 
Sinisa Mihajlovic? 
«Positivo, assolutamente asintomatico. Sta bene».  


Apprensione zero? 
«Mah, si può capire: è un po’ contrariato. E ovviamente anche dispiaciuto. Capisce anche lui che un po’ di guai in chiave Bologna li crea ed è chiaro che un minimo preoccupazione ce l’ha. Ma ovviamente eravamo più preoccupati l’anno scorso, quando venne fuori la leucemia. Se pensiamo allo stesso periodo di una stagione fa, questa del Covid è una cosa affrontabile». 
 
Bologna senza Mihajlovic? 
«Il fatto che non ci sia l’allenatore cambia le cose, il Bologna lo sa bene anche per quello che ha affrontato lo scorso anno. Sinisa è una figura carismatica, qualcosa penalizzerà non averlo. Ma devo dire che lo staff è di grande livello, sa come comportarsi». 
 
Mihajlovic con il virus rischia più degli altri? 

«No. C’è attenzione: questo sì. Ma non rischia di più. Lui è a quasi un anno dal trapianto, dieci mesi, gli esami sono molto buoni. Certo, non abbiamo casi di trapianto di midollo positivi al Covid su cui sono stati fatti studi. Ma i valori sono buoni. Non ci aspettiamo un peggioramento». 
 
E peggioramenti nel calcio ne vede? 
«I casi che ci sono stati fino a oggi, in questo periodo, sono nettamente di più rispetto a prima del campionato. A stagione finita, in pratica, non avevamo avuto quasi nessun caso. Pochissimi. Parlo di Serie A». 
 
Vacanze?
«E’ ovvio che questo andare in vacanza, non avere i controlli di prima, le attenzioni di prima, ha rimescolato tutto. Sono ragazzi giovani, qualche pericolo c’è, lo sapevamo. Di positivi ce ne saranno ancora. Ma rimangono casi limitati. Bisogna pensare una cosa».  


Nuovo stop? 
«Il rischio adesso è zero. Poi è chiaro: se dovessero aumentare i casi a dismisura qualcosa bisognerà fare. Ma è come dire: sul pianeta non c’è più acqua. Allora lì ti devi inventare qualcosa. Ora no, bisogna seguire i protocolli, le regole. Ma perché il campionato slitti i casi devono aumentare in maniera esponenziale» 
 
Ritiri? 

«Ci saranno maggiori attenzioni dal punto di vista dell’igiene, dei contatti, i tifosi non saranno attorno alla squadra e non potranno vivere le solite cose. Ma il ritiro può servire, lavorare bene dieci, quindici giorni è comunque importante». 
 
Il virus ha perso d’intensità o no? 
«Il dramma che c’era durante il lockdown non c’è più, da quel momento siamo lontani anni luce. Abbiamo imparato la lezione, ora sappiamo tante cose. Non dobbiamo mai sottovalutare nulla, ma sappiamo anche come agire, cosa fare. E’ sicuramente tutto molto diverso». 

Sinisa ed il coronavirus (getty)
Sinisa ed il coronavirus (getty)