Momento delicato in casa Juventus. Lo scudetto sembra sempre più un'impresa impossibile, e l'uscita dalla Champions League con il Porto, senza troppi giri di parole, ha enormemente deluso le alte aspettative. 

Pavel Nedved, vice presidente bianconero, ci ha messo la faccia: in un'intervista a Dazn ha provato a sciogliere i principali dubbi legati al futuro della Juventus. Su tutti il futuro di Pirlo e Ronaldo, nelle ultime ore messo in dubbio dalle diverse voci di mercato. In particolar modo quelle che avrebbero voluto Cristiano Ronaldo vicino ad un ritorno al Real Madrid. 

Pavel Nedved ha risposto a tutte le domande: il futuro della Juventus e la rivalità con Conte e Marotta nel corso della sua intervista a Dazn. 

Pirlo resterà l'allenatore della Juventus

"Pirlo è e sarà l’allenatore della Juventus, al 100%. Abbiamo sposato un progetto con Andrea, sapendo delle difficoltà che ci sarebbero state. Volevamo fare qualcosa in più ma non ci siamo riusciti, le difficoltà erano previste. Abbiamo un allenatore nuovo con a disposizione una rosa molto ringiovanita".

Ritorno di Allegri?

"Mi hanno fatto piacere le parole di Max. Lui ha vissuto con noi anni bellissimi, abbiamo condiviso soprattutto delle gioie, lui ha fatto la storia della Juve. Credo che la nostra separazione sia arrivata in modo naturale e per questo non c’è alcun pentimento ".

Non si può mettere in dubbio Ronaldo 

"Cristiano sia a livello tecnico che di immagine ci ha dato uno slancio verso l’olimpo del calcio. Sul livello tecnico, non si può dire nulla. Ha segnato più di 100 goal in 120 partite, ci ha trascinato in Champions, possiamo criticarlo perché tutti noi siamo criticabili e dobbiamo accettare le critiche quando sbagliamo. Ma mettere in dubbio i suoi numeri e quello che dimostra in ogni partita, per me, non è giusto.

"Ronaldo per me non si tocca, ha un contratto fino al 30 giugno 2022 e rimarrà. Poi quello che succederà dopo si vedrà ”.

Quanto manca Dybala alla Juventus? 

"Ci è mancato, credo che quest’anno non abbia disputato più di 800 minuti con noi: sono pochissimi. La sua presenza ci garantirebbe varianti offensive e reti che ovviamente ci sono mancate fin qui. Ha un contratto di un altro anno, su cui non ho altro da aggiungere a quello che hanno detto il direttore Paratici e il presidente Agnelli".

La rivalità con Conte e Marotta 

La rivalità c’è e ci sta sempre ma deve rimanere tale, in amicizia. Non ho nessun messaggio per Antonio. Conte è stato preso dall’Inter per vincere e lui lo sa fare. Adesso è dieci punti avanti e ha l’obbligo di vincere, lo sa anche lui. Ma lo sa fare. Se sta costruendo come ha fatto alla Juve? Può essere, anche perché è con Beppe Marotta. Marotta per tutti noi è stato un grandissimo maestro. Siamo contenti per loro ".

Mio figlio andava alle medie quando abbiamo iniziato a vincere

"Mi fa effetto vedere dopo 3000 e passa giorni lo scudetto sulla maglia della Juve. Mio figlio andava alle medie, ora guida la macchina e va all’università e lo scudetto è ancora nostro".