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Napoli, senza Osimhen diventa dura: costa caro in termini tattici e di gioco l'infortunio alla spalla del'attaccante azzurro per la squadra di Gattuso, contro i rossoneri ricaduta in vecchi difetti e in un sistema di gioco che con l'inserimento della nuova punta il tecnico cercava di superare, o comunque di garantire un'alternativa di gioco più verticale.

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Contro i rossoneri vecchie virtù e vecchi vizi: tanto possesso palla (62% contro la squadra di Pioli), ma poche occasioni in cui il Napoli è andato davvero alla conclusione: certo, trema ancora la traversa colpita da Di Lorenzo, e Donnarumma è stato decisivo in più di un'occasione, ma la squadra di Gattuso è parsa comunque aver difficoltà ad andare in porta. Nel postpartita per esempio Matteo Politano ha sottolineato come la squadra sia mancata nell'ultimo passaggio, e soltanto un Mertens vecchio stile (girata in velocità a superare Romagnoli) ha trovato la via giusta per superare Donnarumma. Insomma, per il Napoli si è sentita la mancanza tattica di Osimhen, diventato già fondamentale nel gioco che Gattuso ha in mente.

Gattuso, con chi ce l'avevi?

E il tecnico non ha risparmiato qualche severa rimostranza nel postpartita a Sky Sport ad alcuni interpreti del suo Napoli, tornati ad essere probabilmente troppo inclini a specchiarsi e a sentirsi solisti, e meno parte dell'orchestra che Gattuso vorrebbe: ripresi i "professorini", per il tecnico azzurro è già tempo di rimettersi in marcia, e l'avversario nel prossimo turno non è certo dei più morbidi. Contro la Roma servirà un altro Napoli, ma soprattutto un Napoli che suoni un altro spartito, con il coltello tra i denti. Nel frattempo il segnale è che la squadra in questo momento fa fatica a rinunciare a Osimhen.

Gattuso e Osimhen (Getty Images)
Gattuso e Osimhen (Getty Images)