Luciano Spalletti tiene i piedi per terra. Dopo il pesante e convincente 4-0 in casa della Sampdoria, il tecnico del Napoli ha parlato ai microfoni di "Dazn".

Sulla vittoria

"Oggi abbiamo fatto un buon risultato, però nel primo tempo abbiamo trovato una Sampdoria che ci ha reso la vita difficile. Nel primo tempo la miglior qualità è stata quella di soffrire dietro le loro giocate. Sono stati bravi in questo e in qualche finalizzazione, dov'è stato bravo Ospina o la difesa ha dovuto arrangiarsi in qualche modo".

Sulle verticalizzazioni per Osimhen

"La Sampdoria è stata molto brava nel primo tempo, si è buttata addosso subito. Poi quando le squadre fanno così qualsiasi pallata dietro la linea di metà campo diventa una situazione importante perché Osimhen va forte. Questa può essere una giocata che bisogna saper riconoscere. Le palle buttate nel vuoto di prima sono difficilmente leggibili dalla difesa avversaria. Questo uno contro uno che loro hanno fatto bene nel primo tempo rende difficile far valere la tecnica che noi abbiamo. L'abbiamo direzionata su delle giocate individuali. Poi dopo il vantaggio il secondo tempo non è stata una gara dura".

Su Anguissa

"La partita è una scatola che va riempita di cose. Noi abbiamo alcune qualità ma ci manca qualcosa e lui ha capito subito cosa ci mancava, quindi spende molto di più delle sue energie per fare questo. Nel secondo tempo abbiamo fatto due mezzali e un trequartista perché loro ci svuotavano il centrocampo col possesso e siamo andati molto meglio. Con due mediani che giocano a piede invertito per andare a calciare tatticamente gli siamo stati più addosso".

Sul momento del Napoli

"Godiamo di questo impossibile affetto, di questo coinvolgimento sentimentale che c'è da parte di questa città per questi colori. Ma bisogna continuare a lavorare con tranquillità perché negli ultimi anni la media Champions è di 85-87 punti, ce ne mancano ancora 72. E' chiaro che per fare tutti questi punti bisogna andare a vincere su dei campi difficili".

Spalletti (Getty)
Spalletti (Getty)