L’Inter agli interisti. La nuova idea potrebbe essere presto concretizzata. Per tale motivo, domani a Milano, davanti ad un parterre di tutto rispetto, Carlo Cottarelli presenterà il suo progetto di Interspac, con l’obiettivo per la prima volta di mettere in piedi un azionariato popolare nel mondo nerazzurro. Queste le sue parole a Tuttosport.

Intervista a Cottarelli su Interspac

 Incontro?

«Sarà il primo seminario inerente al tema. Non vorrei creare aspettative troppe grosse – confida in esclusiva il rinomato economista -. Non sarò l’unica persona ad intervenire all’evento, ovviamente. Darò così qualche indicazione sul nostro percorso. Abbiamo quasi completato – spero – la selezione del nostro consulente, in modo tale da preparare il business plan e tutto il programma dettagliato che poi verrà presentato all’Inter. I tempi sono leggermente più lunghi di quanto mi aspettassi, il che significa che slitteremo a novembre». 

 Lo scorso giugno avete lanciato sul vostro sito il questionario per l’azionariato popolare. Quali sono stati i risultati? Come è andato? 

 «Molto bene. I dati più dettagliati saranno forniti soltanto domani (anche se ufficiosamente si parla di oltre 100 mila persone che hanno espresso le proprie preferenze, ndr). Quello che posso dire è che io, a livello personale, ho trovato una metà di interisti che non conosceva il questionario. Si può quindi raddoppiare l’impatto rispetto ai numeri che emergeranno. Noi non abbiamo realizzato in pratica quasi nessuna spesa di promozione. Ci sono tanti interisti che non abbiamo ancora raggiunto». 

Calcio e azionariato popolare, le ultime

 

 Perché con l’azionariato popolare i conti delle squadre di calcio sarebbero migliori? 

 «Semplice, si rimpiazzerebbe un debito con il capitale dei tifosi che non vuole essere remunerato. In pratica l’Inter riceverebbe dei soldi attraverso i propri sostenitori. E attraverso tali liquidità verrebbe ripagato per l’appunto quello che è il debito».  

Difficile?

 «Questo è il motivo per cui si devono immettere soldi superiori a quello che è il valore del capitale di una squadra, perché tali denari vengono destinati a ripagare il debito, o una parte dello stesso ovviamente». 

Mercato e Interspac, Suning pronto a cedere?

 

 Con l’azionariato popolare l’Inter sarebbe comunque stata costretta a vendere Achraf Hakimi e Romelu Lukaku? 

 «Bisognerebbe analizzare caso per caso. Resta tuttavia la certezza che se tu ogni anno risparmi trenta milioni di interessi, allora sicuramente puoi permetterti di fare tante cose». 

 Suning però non vi ha ancora ricevuti. 

 «In realtà c’è stato un contatto con la società, ma non posso svelare più di questo». 

 A novembre però enuncerete all’Inter il progetto? 

 «Presenteremo sicuramente una proposta dettagliata alla società nerazzurra». 

 A InterSpac hanno aderito tantissime celebrità. Da Bertolino a Bonolis, da Max Pezzali a Ligabue. Difficile convincerli?

 «Per nulla. Io ho provato ad interfacciarmi con loro e a chiedere se fossero interessati. La risposta è stata immediatamente positiva. Evidentemente la nostra idea piace».